Lucchese, oltre quattro milioni il debito del club rossonero: futuro appeso a un filo. In caso di crac che succede? Le ipotesi
Conti alla mano più della metà è relativo alla parte sportiva. Il deficit peggiora di giorno in giorno in relazione ai costi della società
LUCCA. Un debito complessivo pari a 3,8 milioni alla data del 28 febbraio di cui 2,2 milioni relativi alla parte sportiva e 1,6 per posizioni commerciali ordinarie (fornitori). Considerando che una società di serie C come la Lucchese necessita di un fabbisogno finanziario mensile di 250-270mila euro facendo due rapidi calcoli tra marzo e giugno (quattro mesi) occorre, euro più euro meno, un altro milione per chiudere la stagione. Secondo il sindaco revisore del club, il commercialista Liban Varetti, calcolatrice alla mano il debito complessivo al 30 giugno della Lucchese 1905 si aggirerà sui 4,8-5 milioni di euro. A meno che il 13 maggio prossimo – al termine dell’udienza prefallimentare di fronte al tribunale (presidente Giacomo Lucente, giudice Giampaolo Fabbrizzi, giudice delegato Giorgia Maria Ricotti) – il club rossonero venga dichiarato fallito e il collegio nomini un curatore fallimentare (un commercialista) che dovrà gestire la crisi. In tal caso il debito si fermerebbe a 4,2-4,5 milioni. Con la curatela incaricata di amministrare il patrimonio fallimentare sotto la vigilanza del giudice delegato e del comitato dei creditori (entro il 13 luglio dovrebbe redigere una relazione sulle responsabilità del dissesto). In quella sede la società debitrice e la sua proprietà potranno argomentare circa la copertura dei debiti esistenti o presentare una domanda di accesso ad una procedura concorsuale o di mediazione assistita della crisi.
Attivo fallimentare
A fronte della posizione debitoria l’attivo è rappresentato da un quarto della struttura a destinazione ricettiva San Giuliano Terme. Un albergo stimato – da un geometra quasi 90enne che effettuò una perizia – 4,1 milioni di euro e che cade decisamente a pezzi perché da decenni non viene fatta alcuna opera di manutenzione. Oltretutto si tratta di un quarto della resede complessiva.... Al cespite – che anche in caso di fallimento e relativa vendita all’asta avrebbe difficoltà ad essere collocato – vanno aggiunte le attrezzature sportive di proprietà, i modesti crediti commerciali i crediti verso la Lega Pro stimati, al momento, in 200mila euro non liquidi (ma un conto più esatto sarà quantificabile solo a fine campionato). Infine, a parziale garanzia delle obbligazioni sportive, la Lega Pro possiede una fideiussione di 750mila euro a garanzia rilasciata dalla precedente proprietà Bulgarella che ha la facoltà di escutere una volta dichiarato il fallimento per poter garantire per quota parte calciatori e staff tecnico della Lucchese.
A bocce ferme
Per quanto riguarda l’attuale proprietà della società oggi la Lucchese è posseduta al 100% dalla Sanbabila srl. Il 26 marzo la società ha trasferito la sede da Milano a Roma e sostituito l’amministratore unico: dall’avvocato Giuseppe Longo all’ex ciclista Nicola D’Andrea, entrambi campani. Ma al momento l’iscrizione al Registro Imprese di Roma risulta essere in corso. Ergo: la nomina del nuovo amministratore avvenuta con il medesimo atto non figura e l’amministratore unico in visura (al Registro Imprese di Milano) appare sempre avvocato Longo di Napoli. Allo stesso modo dalle carte non appare ancora il passaggio di proprietà delle quote da parte della SLT&Associati. C’è poi un mistero inerente sia al trasferimento di sede, che al cambio di amministratore, che all’atto di cessione di quota a favore della società BM Sports & Management srl di Benedetto Mancini al prezzo di un euro avvenuto il 26 marzo. Da alcuni documenti, copie non autentiche degli atti dei preliminari, risulta che il rogito notarile sarebbe avvenuto nello studio del notaio Luigi Gallori di Roma. In altri figurerebbe il notaio Pasquale Farinaro anch’esso di Roma, ma con studio anche nel bergamasco.
Una futura Newco?
La domanda sorge spontanea: in caso di crac il 13 maggio è possibile costituire una new company con diversa denominazione sociale affiliata alla Figc? É una possibilità come lo sono quelle di un concordato in continuità diretta o un accesso alla mediazione assistita. Tutte procedure che di fatto "bloccano" la prosecuzione dell'istanza di fallimento.