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Lucca, chiudono due botteghe simbolo: «Sempre più turisti, il salotto elegante? Non esiste più»

di Rossella Lucchesi
Fabrizio Marlia, a sx le sorella Caterina e Valentina Volpi con la mamma Cinzia al centro
Fabrizio Marlia, a sx le sorella Caterina e Valentina Volpi con la mamma Cinzia al centro

Entrambe si trovano in via San Paolino dove in questi anni diversi negozi hanno abbassato la saracinesca: «Per molti anni tutto è andato a gonfie vele poi...»

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LUCCA. La città perde altre due attività storiche. Entrambe in via San Paolino che negli ultimi anni assiste impotente ad un’inarrestabile moria di esercizi commerciali.

Sono la ferramenta e mesticheria Barsanti e Marlia che esercita nel medesimo fondo dal 1949 e la polleria Volpi, aperta nel 1973 dalla gestione attuale, ma attiva dai primi anni Sessanta nella vicina via Burlamacchi. Un’altra pagina di storia che si chiude, dando uno schiaffo alla tradizione commerciale lucchese che rischia di scomparire.

«Il lavoro è cambiato – spiega Fabrizio Marlia della mesticheria che gestisce insieme al socio Roberto Barsanti – soprattutto dopo il Covid e con l’apertura di tanti centri commerciali fuori dalle Mura, dove si trova di tutto e non ci sono problemi di parcheggio. Senza considerare il calo di residenti e la chiusura di molte attività artigianali che ci hanno dato il colpo di grazia. Tiriamo avanti fino a dicembre, sperando di poter passare la mano a qualche giovane volenteroso». Fabrizio inizia appena quindicenne nella ferramenta Bianchini Guelfo di via Fillungo, dove lavora fino al’91, prima di entrare come magazziniere in un’altra azienda del settore. Lavoro che abbandona nel’98 per mettersi in società con l’attuale socio che qualche anno prima aveva rilevato l’attività di via San Paolino, aperta nel dopoguerra da Franco Bianchini.

«Per molti anni tutto è andato a gonfie vele – continua Marlia – facevamo fatica a smaltire la fila davanti al banco e a fine giornata eravamo stanchi, ma soddisfatti per avere esaudito le richieste dei clienti. Purtroppo l’immagine della città non è più quella di un tempo, quando i turisti si contavano sulle dita, ma c’era molto più calore e solidarietà tra i residenti».

Imminente, invece, la chiusura della polleria Volpi, da 18 anni gestita dalle sorelle Caterina e Valentina Volpi, le quali hanno preso il testimone dai genitori Antonio e Cinzia che 52 anni fa subentrarono nell’attività di famiglia insieme a Vittorio, fratello di Antonio e alla moglie Ersilia, diventando uno dei punti di riferimento anche per tanta gente che veniva da fuori Lucca.

«Una decisione maturata con il progressivo cambiamento della città – affermano le titolari – diventata sempre più turistica e in seguito all’emorragia di uffici amministrativi e sportelli bancari che hanno scelto di trasferirsi in periferia. Sono lontani i tempi in cui facevamo le corse per esaudire le ordinazioni dei clienti, molti dei quali venivano a Lucca nei fine settimana, non solo per fare acquisti da noi, ma anche per andare in giro nelle altre botteghe del centro, per comprare capi di abbigliamento, borse, scarpe, oggetti, gioielli e articoli esclusivi introvabili altrove. Lucca – proseguono – era un salotto. Elegante e prestigioso che si vestiva a festa in tanti periodi dell’anno e assisteva ad eventi straordinari dal sapore tutto lucchese come la mostra delle vetrine che coinvolgeva quasi la totalità dei commercianti, i quali facevano a gara per aggiudicarsi premi importanti. Avremmo potuto continuare anche adesso che mamma se ne va in pensione, ma ci fermiamo, deluse anche per non essere state coinvolte in progetti come il nuovo mercato del Carmine che, secondo la nostra opinione, avrebbe potuto diventare un concentrato di attività storiche di Lucca che si accostano alla modernità».

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