Il Tirreno

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Scuola sotto l’acqua

Paladini, piove dentro i container: il 24 corteo di protesta in centro a Lucca

di Michele Masotti
Paladini, piove dentro i container: il 24 corteo di protesta in centro a Lucca

La rabbia degli studenti: «Una situazione eccezionale è diventata la normalità». L’allestimento al Campo di Marte mostra l’usura del tempo con diffuse infiltrazioni

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LUCCA. A inizio anno, proprio sulle colonne del Tirreno, il presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci aveva indicato tra le sue priorità il potenziamento dell’edilizia scolastica. Un miglioramento della situazione che gli studenti del Liceo delle scienze umane Paladini, costretti dal 2018 a studiare nei container all’ex Campo di Marte per i lavori nello storico edifico di San Nicolao, stanno ancora attendendo invano. E dire che nel novembre 2023 un comunicato stampa rilasciato dall’ente di Palazzo Ducale annunciava che «l’avvio dell’anno scolastico 2024-25 segnerà il rientro sui banchi dell’edificio di San Nicolao per gli alunni del Paladini e dell’Istituto professionale Civitali». Uno scenario che non si è mai materializzato. Le perturbazioni degli ultimi giorni hanno ulteriormente aggravato le condizioni di queste struttura emergenziali. Le infiltrazioni d’acqua sono diventate sgradite compagne di classe per gli alunni.

«In ogni aula si verificano penetrazioni d’acqua dal soffitto- spiega la rappresentante degli studenti Caterina Menchini-. Al di là del disagio arrecato, la possibilità che l’acqua riesca a entrare in contatto con adattatori e prese elettriche è molto alta, con i conseguenti pericoli per l’incolumità di studenti, docenti e personale Ata. Perdita d’acqua presenti pure nelle altre classi collocate all’interno della palazzina dell’ex Campo di Marte. Per non parlare dei buchi nei pavimenti. Questi container, che dovevano rappresentare una soluzione eccezionale, sono diventati la nostra normalità. Si stanno formando anche delle crepe nelle strutture. In tutto questo la Provincia non sta effettuando alcuna manutenzione nei prefabbricati».

Il ritardo della riapertura della sede di San Nicolao preoccupa non poco tutto l’ambiente del Paladini, con in testa la preside Emiliana Pucci. «I nostri vertici scolastici hanno fatto di più delle loro possibilità- dichiara, a nome di tutti gli studenti, Menchini-. Ogni volta cercano di risolvere dei problemi che rientrano nelle competenze della Provincia: anche loro sono delle vittime di questa lunga serie di ritardi che prolungano di anno in anno. Venire a controllare il soffitto non crediamo possa comportare chissà quali costi. Essendo una scuola in crescita, il prossimo anno saranno allestite 40 classi, la situazione è insostenibile». Il Liceo Paladini, comunque, non è l’unica scuola della nostra provincia che deve fronteggiare delle condizioni strutturali così deficitarie.

«Dopo tutto quello che è successo in questi anni, ci sentiamo dimenticati dalla Provincia- conclude Menchini -. Capiamo che dopo la riforma di questo ente, che doveva essere eliminato, i soldi siano di sempre di meno, però a rimetterci non possono essere gli studenti».

Lunedì 24 febbraio sarà organizzato con altre scuole alle prese con questioni simili un corteo da porta Santa Maria a piazza Napoleone.

L’obiettivo è chiedere un cambiamento di gestione su questi temi da parte della Provincia e che lo Stato investa di più nelle scuole pubbliche rispetto a quelle private, «contrariamente a quanto previsto dall’ultima manovra di bilancio» dicono i ragazzil

Michele Masotti

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