Lucca, palpeggia la vicina sull’autobus: denunciato
I carabinieri sono arrivati all’uomo grazie alla descrizione della vittima delle attenzioni morbose
LUCCA. I carabinieri della Stazione di Fornaci di Barga hanno denunciato un 30enne, originario del Marocco e residente a Lucca, dopo averlo identificato come l’autore di atti di violenza sessuale denunciati da una giovane donna residente in Mediavalle. Le indagini erano infatti scattate dopo la querela della vittima che aveva raccontato di insistenti molestie subite dall’uomo mentre viaggiava su un autobus di linea diretto da Castelnuovo di Garfagnana a Lucca.
Gli atti sarebbero consistiti, secondo l’accusa, in ripetuti palpeggiamenti subiti dalla donna ad opera dell’uomo che, salito dopo di lei e sedutosi accanto, fingendosi addormentato avrebbe iniziato a toccarla con insistenza, proseguendo fino ad una delle prime fermate di Lucca. Qui la donna, immobilizzata dalla paura, era scesa anticipando l’effettiva fermata di destinazione, stando al racconto dei carabinieri. Per arrivare all’identificazione dell’uomo indicato dalla vittima, agli uomini dell’Arma di Fornaci è stata determinante la precisa descrizione ricevuta dalla donna con le indicazioni della fermata dove l’uomo era salito sull’autobus. Da lì è scattata una capillare ricerca fino a quando la descrizione della persona ha trovato corrispondenza con l’identità di un uomo, poi riconosciuto da vittima e testimoni, quindi denunciato alla Procura della Repubblica.
Il consigliere provinciale della Lega Armando Pasquinelli scrive: “La Lega per Salvini Premier interviene in merito all’ennesimo episodio di molestie sessuali ai danni di una donna da parte di un Nord Africano. Il fatto avvenuto tempo addietro, ma se ne apprende solo oggi la notizia, sarebbe niente altro che la conferma di quanto la Lega sostiene da tempo: l’immigrazione tout court di immigrati, niente rileva se regolari o meno, da paesi con usi e costumi e religione incompatibile con la nostra cultura e storia, rappresenta un pericolo per tutti, un grave disagio per le donne. E’ giunto più che mai il tempo della presa di coscienza chiara, senza se e ma, che chi vuole venire a vivere e lavorare in Italia deve quanto prima rispettare i valori contenuti nella nostra Costituzione, soprattutto verso le donne. L’insicurezza che nelle grandi e piccole città è diventata manifesta con il rischio concreto che parti delle nostre metropoli divengano ostaggio di bande di immigrati (il riferimento è ai misfatti di Milano-Corvetto) dove la Legge non viene rispettata in un modo tale che sfiora la ribellione, deve essere stroncata.
Senza legalità, senza la presenza dello Stato anche una semplice corsa su di una corriera di linea tra Castelnuovo Garfagnana e Lucca può diventare occasione di pesanti molestie sessuali che costringono la vittima a scendere ad una fermata diversa da quella prevista per tutelarsi e riprendere in mano la propria libertà.
Noi siamo per lo Stato di Diritto dove ogni cittadino Italiano o Straniero che sia deve rispettare la convivenza civile che nel corso della nostra storia abbiamo conquistato.
La cittadinanza, anche alla luce di questi episodi, deve essere meritata con comportamenti continui e coerenti nel tempo. Ad onor del vero, bisogna sottolineare che c’è immigrazione ed immigrazione, perché le culture ed i valori di chi chiede di venire in Italia sono diversi. Sagge ed al tempo stesso irrise furono le parole del Cardinale di Bologna, Arcivescovo Giacomo Biffi, quando con semplice buonsenso invitava a favorire l’immigrazione di persone con valori culturali più affini alla tradizione italiana.
Siamo ostaggio di una versione giacobina del politicamente corretto che tradisce i principi della cultura occidentale in senso lato, e, proprio a causa anche di questo il limite di tolleranza è già stato da tempo oltrepassato. L’augurio è che chi si occupa di sicurezza, le forze dell’ordine ma soprattutto una cittadinanza vigile ed attiva sul territorio, possa limitare i danni che numeri alla mano, come affermato dal presidente del Consiglio e dal Ministro Valditara puntano l’indice contro chi soggiorna in modo irregolare in Italia, preda di un modo sconclusionato e miope di intendere l’accoglienza da parte della sinistra”.