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Duello legale

Altopascio, demoliti dopo oltre dieci anni due appartamenti abusivi

Altopascio, demoliti dopo oltre dieci anni due appartamenti abusivi

Le ruspe hanno chiuso il caso del fabbricato in località Gennarino

17 settembre 2024
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ALTOPASCIO. Il capitolo finale di una storia iniziata oltre dieci anni fa l’hanno scritto le ruspe che a colpi di benna ha demolito un fabbricato completamente abusivo realizzato in via Mazzei in località Gennarino.

Le ruspe

L’abbattimento è stato preceduto da una contenzioso giudiziario al quale i proprietari dell’immobile – con due abitazioni – si erano affidati per evitare l’epilogo andato in scena ieri mattina. L’ultima sentenza del Consiglio di Stato depositata nei mesi scorsi aveva spento ogni speranza per chi voleva difendere un immobile privo di qualsiasi permesso edilizio.

Stato e Comune

Sono stati il prefetto Giusi Scaduto e la sindaca Sara D’Ambrosio a comunicare l’avvenuta demolizione del bene abusivo in un’azione «che ha visto in azione tutte le forze dell’ordine presenti in provincia e i vigili del fuoco» informa la prefettura in un nota con cui sottolinea «la concretezza a un impegno che il prefetto si era preso ad Altopascio nei mesi scorsi quando aveva tenuto il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica proprio nella cittadina del Tau, come primo momento di una modalità di lavoro che mette i territori al centro oltre che per suggellare il rapporto di collaborazione istituzionale a salvaguardia del bene comune e dell’interesse pubblico».

Il costo

La spesa per l’amministrazione – che si rivarrà sui privati autori degli abusi- è di circa 27mila euro. Sono i soldi stanziati a favore di un’impresa edile di Capannori che oltre a tirare giù le case dovrà anche farsi carico dello smaltimento del materiale in discariche autorizzate.

Le tappe

La vicenda dell’immobile di Spianate risale al 2013 con il primo accertamento di abuso, le relative ingiunzioni alla demolizione, ed è proseguita poi negli anni con l’acquisizione dell’area da parte del Comune «atto consequenziale alla mancata ottemperanza da parte degli occupanti delle ingiunzioni di demolizione, passata poi attraverso una vicenda giudiziaria fino alla sentenza del Consiglio di Stato del luglio scorso che ha riconosciuto all’ente altopascese la legittimità della procedura» precisa la prefettura. Del caso si è occupato anche il comando provinciale dei carabinieri con la questura che ha coordinato a livello tecnico la demolizione con relativa recinzione dell’area, così da impedire nuovi accessi.

Legalità

«Il ripristino delle condizioni di legalità – spiega il prefetto Scaduto – non è un’azione contro qualcuno ma, al contrario, rappresenta la piena tutela degli interessi generali che richiede il rispetto delle regole da parte dei cittadini e delle istituzioni, quale presupposto dell’autentica coesione sociale. Proprio per questo, un sentito ringraziamento va rivolto a quanti hanno collaborato per dare concreta attuazione ai principi di legittimità affermati dall’ordinamento»l

P. B.

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