Il Tirreno

Lucca

Fiction e malattia mentale

Il manicomio svelato da Tobino nella fiction con Lino Guanciale

di Michele Masotti
Il manicomio svelato da Tobino nella fiction con Lino Guanciale

Le riprese de "Le libere donne" entro l'anno a Lucca

16 agosto 2024
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LUCCA. In questo 2024 sembra che a Lucca i riflettori delle produzioni cinematografiche, che siano internazionali o italiane, non ne vogliano proprio sapere di spegnersi. Dopo aver messo in cantiere la fiction “L’altro ispettore”, le cui riprese sono previste negli ultimi mesi dell’anno, Rai Uno ha scelto nuovamente la città dell’arborato cerchio per girare la serie tv “Le libere donne” che prende spunto dal romanzo autobiografico “Le libere donne di Magliano” dove Mario Tobino ha raccontato la sua esperienza da psichiatra all’interno del reparto femminile dell’ospedale psichiatrico di Maggiano, una frazione distante dieci chilometri. Dopo i ciak con la star di Hollywood Dustin Hoffman, stavolta il protagonista sarà Lino Guanciale.

Una fiction, alla luce della delicatezza del tema, dal forte impatto sociale sulla quale la televisione di Stato ha deciso di puntare molto con un cast di alto profilo. A partire appunto da Guanciale, uno dei principali attori nel panorama nazionale, che avrà il compito di interpretare Tobino, figura legata profondamente sia al territorio provinciale - era nato a Viareggio nel 1910 - che regionale in virtù degli studi compiuti tra Massa, Pisa per poi concludersi con la laurea all’Università di Bologna.

Volto di punta Rai, l’attore abruzzese è stato protagonista di serie di grande successo quali “Il commissario Ricciardi”, “Un’estate fa” e “Noi siamo leggenda”. Sono settimane decisamente intense per Guanciale, uno dei personaggi principali di “L’invenzione di noi”, film appena uscito nelle sale. Una delle due protagoniste femminile della serie, che si svilupperà in tre puntate la cui messa in onda in prima serata è prevista nel 2025, sarà l’emergente Gracjela Kicaj, recentemente apprezzata dal grande pubblico per essere stata la protagonista del film “La Rosa dell’Istria”, trasmesso quest’anno dalla Rai e incentrato sul dramma vissuto dagli esuli istriani durante la seconda guerra mondiale.

La direzione del fiction, prodotta da Endemol, è stata affidata al noto regista Michele Soavi (“Rocco Schiavone” e “Makari” sono alcune delle sue serie più note, nda), altro segnale di come la Rai non voglia lasciare nulla di intentato al caso come testimoniato dai sopralluoghi tecnici effettuati in città per la scelta dei set. Alla sceneggiatura dovrebbe contribuire, inoltre, pure Isabella Tobino, professoressa di lettere in pensione e nipote di Mario.

La storia sarà incentrata principalmente sulla vita e sulle riflessioni di Mario Tobino come medico psichiatra nel reparto femminile dell’ospedale, mettendo in primo piano le storie delle singole pazienti. Alcune riprese verranno effettuate in centro storico con l’ambientazione, proprio come nel libro, risalente agli anni ’40. Il fu ospedale di Maggiano verrà inquadrato soltanto esternamente: le scene interne al manicomio, infatti, saranno ricostruite in studio a Roma. Dulcis in fundo, la produzione ha annunciato che per certi spezzoni saranno richieste comparse del territorio.

A questo punto resta da capire come la Rai deciderà di calendarizzare queste riprese, considerando che a fine settembre inizieranno quelle de “L’altro ispettore”, serie incentrata sulle morti bianche, ossia gli incidenti mortali sul lavoro. In ogni caso, le riprese de “Le libere donne” si svolgeranno entro la fine dell’anno. Se aggiungiamo anche il film di Peter Greenaway con protagonisti i premi Oscar Dustin Hoffman e Helen Hunt - resta ancora avvolto nel mistero quale sarà il nome della pellicola - per Lucca, il 2024 passerà agli annali come quello della consacrazione sul piano cinematografico. Senza dimenticare, inoltre, come questa serie tv segni il ritorno al grande pubblico di una figura importante quale Mario Tobino. Sempre un suo racconto, in quella circostanza “Dentro le cerchia delle mura”, ispirò nel 1975 il film “Per le antiche scale” (dal nome della raccolta grazie alla quale Tobino vinse il premio letterario Campiello nel 1972, nda) diretto da Mauro Bolognini con Marcello Mastroianni nelle vesti del protagonista, lo psichiatra Bonaccorsi. l


 

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