Il Tirreno

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Lucca, anziani inermi maltrattati e insultati: chiusa l’inchiesta contro una coppia

di Luca Tronchetti
A sinistra Vincenzo D’Isanto e Debora Campanozzi e “L’Oasi della pace”
A sinistra Vincenzo D’Isanto e Debora Campanozzi e “L’Oasi della pace”

Notificata la conclusione delle indagini, accuse anche di violenza sessuale: ecco quanto successo all’Oasi della pace

03 dicembre 2023
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BAGNI DI LUCCA. Si erano impossessati dei gioielli degli ospiti della struttura sino dal momento del loro ingresso nella casa di riposo sfoggiandoli persino nel momento del loro arresto. Erano riusciti anche a farsi dare i codici del bancomat ad almeno tre anziani effettuando movimenti attraverso la home banking per circa 30-40 mila euro e stavano cercando di farsi intestare a sua insaputa l’abitazione di un ottuagenario, poi riconosciuto incapace di intendere e volere, ricoverato nella struttura e residente vicino Pescia.

Chiusa l’inchiesta della procura di Lucca sulle violenze perpetrate ai danni degli anziani dell’ospizio “Oasi della pace”, la struttura degli anni Settanta affacciata sulla Valle del Serchio e un tempo appartenuta a industriali lucchesi, che nel novembre dello scorso anno portò in carcere una coppia di cinquantatreenni proprietari e al tempo stesso gestori della casa di riposo: Vincenzo D’Isanto, originario di Castelfiorentino, e Debora Campanozzi, nata a San Severo di Foggia. Entrambi sono indagati con l’accusa di maltrattamenti aggravati, circonvenzione d’incapace e violenza sessuale.

Attualmente non sono più detenuti e attraverso i loro legali hanno cercato di rientrare in possesso di monili in oro e denaro sequestrati dal giudice delle indagini preliminari al momento dell’emissione della misura cautelare. Ma le istanze sono sempre state respinte dal gip. Adesso, prima della richiesta di rinvio a giudizio, gli indagati potranno, nel termine di 20 giorni, produrre memorie, documenti, investigazioni difensive e chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

L’Oasi della Pace – un luogo dove di pace e serenità ce n’era ben poca – venne aperta nel maggio 2021 e al momento del blitz dei carabinieri, l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Elena Leone è stata svolta dai militari di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca, vi alloggiavano otto anziani di età compresa tra i 63 e gli 87 anni provenienti dalla Piana di Lucca, dalla provincia di Pistoia e da Fucecchio. Prese piede fin da settembre 2021 il sospetto che ci fosse qualcosa di strano in quella casa famiglia da catalogo patinato, con una retta di 1600 euro al mese, e con foto di compleanni festanti pubblicate dai gestori sui profili social. E le intercettazioni ambientali – che oggi la politica vorrebbe far sparire dalle investigazioni – fecero emergere una realtà fatta di intimidazioni e violenze. All’ordine del giorno urla, offese, botte con gli anziani ospitati umiliati e sottoposti a minacce e aggressioni fisiche. Tra gli atti d’indagine ci sono pure violenze sessuali con ospiti palpeggiate nelle parti intime e approcci verbali decisamente spinti e allusivi.

Nella residenza anziani i carabinieri ritrovarono denaro, monili e documenti inerenti a passaggi patrimoniali sospetti come quello del pensionato, con incapacità d’intendere e volere, che a sua insaputa aveva firmato una procura a vendere la sua casa. Appena salutati i parenti gli anziani, stando all’accusa, venivano spogliati di catenine, orecchini, anelli e del denaro nei portafogli che non rivedevano più.

Venivano requisiti pure i cellulari e i parenti che volevano andare a visitarli ricevevano risposte evasive o negative e raramente riuscivano a mettersi in contatto con i loro cari.




 

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