A Porcari la tecnologia si prende cura dei nonni
Domotica assistenziale per le persone parzialmente autosufficienti senza familiari che si possono occupare di loro
PORCARI. Sembra un’epoca lontana, eppure è appena ieri: è l’epoca dei telefoni a ruota, degli archivi cartacei, dei documenti compilati con la macchina da scrivere. Insomma l’epoca in cui i computer si vedevano solo nei film (in molti casi in bianco e nero) di fantascienza. È l’epoca in cui sono cresciute le persone cui si rivolge invece quella che appare come una sorta di rivoluzione nel campo dell’assistenza domiciliare, e dove è proprio la tecnologia a svolgere un ruolo centrale. «Proviamo a fare un passo verso il futuro per i nostri anziani – ha detto nell’introduzione il sindaco Leonardo Fornaciari – con un progetto ambizioso e innovativo».
È il progetto, illustrato dall’assessore alle politiche sociali Michele Adorni, di domotica assistenziale per quegli anziani che sono in una sorta di “zona grigia”: parzialmente autosufficienti, che vivono a casa propria, ma senza familiari vicini che possano prendersi cura di loro. Persone che, pur nella loro autonomia, hanno comunque bisogno, per ragioni anagrafiche, di essere seguiti. Finché frequentano in centro anziani di Rughi, o finché hanno l’assistente domiciliare a casa, tutto ok. Ma quando sono da soli? A prendersi cura di loro sarà il sistema salute smart, che prevede la collocazione di sistemi di controllo (senza bisogno di interventi invasivi sulle strutture) direttamente nelle case delle persone di cui prendersi cura. Il sistema, progettato dalla società Pando (rappresentata alla conferenza stampa da Andrea De Iturbe) prevede molti dettagli, nonché potenzialità in parte ancora da scoprire. E proprio per valutare l’efficienza si partirà in forma sperimentale per un periodo di tre anni, a un costo di circa 70mila euro. Il via a maggio, con i primo otto nonni selezionati.
Il sistema prevede sistemi di controllo da remoto dell’anziano, valutandone i movimenti attraverso i sensori, individuando eventuali comportamenti insoliti rispetto alla routine (per fare un esempio un insolito ritardo nel risveglio): in quel caso partirà una comunicazione vocale, e in alcuni ambienti anche visiva, per controllare che tutto sia sotto controllo. Al tempo stesso anche l’anziano potrà inviare una richiesta di aiuto. Ma il sistema potrà essere usato anche per inviare promemoria (per esempio quando c’è da prendere un farmaco) e prevede anche un monitoraggio dell’abitazione (per esempio per individuare fughe di gas). Ma le potenzialità non finiscono qui: il monitoraggio in continuo permetterà di avere una sorta di cartella clinica dell’assistito, che consentirà di individuare l’insorgere di eventuali problemi e quindi di intervenire per tempo. Per esempio potrà evidenziarsi un rallentamento della mobilità e, a quel punto, potranno essere adottate contromisure (come il ricorso alla fisioterapia) per allontanare la non autosufficienza. Insomma un sistema che promette grandi possibilità, come evidenziato anche da Eluisa Lo Presti, direttrice della zona distretto della Piana dell’Asl, che ne ha evidenziato le potenzialità per tenere il più possibile l’anziano in un ambiente a lui più familiare, con tutti i benefici che comporta. Un progetto pilota che, si è augurata, possa essere presto esteso a tutta la Piana e a tutta l’Asl.
Un ruolo centrale è poi quello svolto dalla Croce Verde di Porcari, che gestirà la sala operativa di controllo, un ruolo che l’associazione, come detto dal direttore Massimiliano Menchetti, ha accolto con orgoglio e soddisfazione.
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