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La scuola e i valori Il comprensivo Lucca 6 intitolato ad Arturo Paoli

di Michele Masotti
La scuola e i valori Il comprensivo Lucca 6 intitolato ad Arturo Paoli

La cerimonia alla “Chelini di San Vito”

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LUCCA. In tempi difficili come quelli che il mondo sta attraversando in questo 2022, dove tra conflitti e discriminazioni le divisioni tra popoli sono all’ordine del giorno, intitolare una scuola a chi ha passato la sua vita al servizio degli altri, senza mai lasciare indietro nessuno, rappresenta un prezioso investimento culturale sulle generazioni future. Da ieri mattina l'Istituto comprensivo 6 di San Vito, l'ex scuola Domenico Chelini, è stato ufficialmente dedicato a Fratel Arturo Paoli, il sacerdote degli ultimi, scomparso a Lucca nel 2015 all’età di 102 anni. Ogni mattina, prima di varcare l'ingresso principale, gli studenti potranno ammirare, con una semplice alzata di capo, la targa in memoria del missionario che, grazie al suo grande aiuto riservato agli ebrei in Italia durante il secondo conflitto mondiale, venne insignito il 13 novembre 1999 del riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”.

A quel punto partirà spontanea una domanda verso i propri insegnanti: chi era Arturo Paoli? «Paoli è stato un modello di solidarietà, umanità, fratellanza e generosità che deve ispirare quotidianamente ognuno di noi – spiega Giovanni Testa, dirigente scolastico del comprensorio di San Vito –. I suoi valori sono stati dispensati in ogni angolo di globo toccate dalle sue missioni. Sebbene sia stato molto lontano dalla sua città natale, il suo legame con Lucca non è si mai spezzato. Per Fratel Paoli (a cui venne già intitolato nel 2016 il teatro dell'allora "Chelini" ndr), come del resto la filosofia della nostra scuola, la diversità non era un difetto bensì un grande valore. Credo che sia stato doveroso intitolargli un luogo dove i giovani, il nostro futuro, possano raccogliere questi insegnamenti».

Gli alunni delle scuole elementari e medie hanno effettuato delle ricerche e lavori proprio calibrati sulla figura di Paoli che sono stati esposti nel pomeriggio di ieri all'Auditorium di San Francesco. Duccio Di Leo, vicario dell'Ufficio scolastico di Lucca e Massa Carrara, ha espresso il suo apprezzamento per la conclusione di un iter avviato diversi anni fa. «Come Ust avevamo sollecitato più l'intitolazione di questo istituto ad Arturo Paoli – afferma Di Leo -. Tra le tante sue azioni misericordiose, mi permetto di ricordare quando, durante il secondo conflitto mondiale, ha salvato 600 ebrei dalla deportazione in un campo di concentramento da parte dei nazisti. Fratellanza è stata una delle parole chiavi, utilizzate come se fosse un mantra, che hanno caratterizzato la vita del religioso lucchese». A Paoli hanno detto, «specie in un determinato periodo, di non considerare tutti come dei fratelli – rammenta l'arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti, presente assieme all'assessore al bilancio Moreno Bruno –. Lui non ha mai recepito questi consigli, anzi ha sempre aiutato le persone povere e gli emarginati. Questo è il suo più grande insegnamento che ha lasciato». A ciascuna delle nove scuole presenti in questa giornata dall'alto sapore civico la Fondazione Banca del monte di Lucca, rappresentata dal consigliere Lamberto Serafini, ha donato una serie di raccolte degli scritti della vasta produzione letteraria di Arturo Paoli. Leggere sarà il primo passo per apprezzare le virtù e doti di un uomo che ha dato un grosso contributo alla resistenza.
 

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