Il Tirreno

Lucca

Boxe in lutto, è morto Antonio Monselesan

Monselesan insieme a Guglielmo Giovannetti
Monselesan insieme a Guglielmo Giovannetti

Lucca, per decenni è stato l'anima della Pugilistica. Ma aveva anche un buon passato da attore

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LUCCA. Gravissimo lutto per la Pugilistica Lucchese. E' morto, nella notte fra lunedì e martedì, lo storico allenatore Antonio Monselesan, all'età di 74 anni. Insieme al figlio Guido, è stata una colonna dell'attività della Pugilistica lucchese, allenando decine e decine di ragazzi e portandoli a ricevere allori in molte manifestazioni nazionali. Nell'ultimo periodo era stato protagonista anche della dura lotta con la Lucchese per continuare gli allenamenti al Porta Elisa: proprio pochi giorni fa, però, la Pugilistica aveva dovuto abbandonare lo stadio per spostarsi, in via provvisoria, all'Itc Carrara.

Ecco il post con il quale la Pugilistica annuncia la sua morte

Ma questa era solo la "seconda vita" di Monselesan. Che ne ha anche una di attore, nei film di genere italiani a cavallo fra gli anni Sessanta e i Settanta, il periodo d'oro degli spaghetti-western e dei poliziotteschi. Nato in Libia da padre veneto e madre pugliese, dopo dopo la Seconda guerra mondiale era poi ritornato in Italia. A Roma, dove tirava di boxe, venne notato da qualcuno nel mondo del cinema, che gli propose alcune piccole parti agli inizio degli anni Sessanta. La sua carrierà proseguì per altri quindici anni, a volte utilizzando il nome d'arte di Tony Norton. I film più famosi a livello di pubblico furono senz'altro "Lo chiamavano Trinità..." e "...continuavano a chiamarlo Trinità", diretto da E.B. Clucher (al secolo Enzo Barboni) insieme alla grande coppia Bud Spencer-Terence Hill. Altro importante lungometraggio al quale partecipò fu "La mano spietata della legge", girato da Mario Gariazzo: all'inizio Monselesan avrebbe dovuto avere il ruolo da protagonista, che invece venne affidato a Philippe Leroy.

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