Alla Libertas non basta super Banks: Cremona vola sulla difesa di burro
Gli amaranto partono forte poi lasciano alla Juvi canestri facili prendendone 107. È il record di punti subiti, playout praticamente certi, è necessaria una sterzata
CREMONA. Scrivi trasferta, leggi “flop!. Il sortilegio non si è spezzato nemmeno nella bruma cremonese. Al PalaRadi l’incantesimo sembrava potesse essere rotto, ma per realizzare il sogno-blitz alla Libertas non è bastato chiudere il primo quarto (perfetto) a +16. Non è stato sufficiente segnare 95 punti, record stagionale lontano dal “Macchia”. Non è servito ammanettare l’uomo più pericoloso della JuVi -Washington -relegato a 11 punti, di cui però 5 nel momento più caldo della partita, quando la LL aveva rimesso il naso avanti a 5’ dalla fine. No. Non è bastato tutto questo, perché se poi, si fa diventare un campione il carneade Massone (23 con 5/8 da 3), se si incassano 90 punti in tre quarti (dopo i 17 del primo), se Tortu e Morgillo ne fanno 33 in due, anziché a riscuotere i due punti, si finisce dritti sul lettino dello psicanalista. Peccato - e il capitoletto merita di essere tra i primi che descrivo questa brutta serata - perché gli oltre 200 libertassini saliti al PalaRadi avrebbero meritato di vincere e nemmeno di misura. Per l’amore che hanno, per la passione, per i loro sacrifici sul campo la LL avrebbe dovuto strapazzare gli avversari di 20 punti. E invece, anche questo viaggio va in archivio alla voce “amarezze”, mitigato dal bel clima di rispetto e amicizia tra tifosi amaranto e juvini.
La perfezione
Il primo quarto della Libertas è stato da manuale del basket. È finito 33-17 con un sontuoso 7/8 da 3, ma attenzione, in 7/8 costruito e non estemporaneo che ha mandato la Juvi al primo intervallo con il mal di testa. Allinei, Tozzi, Filloy, ma soprattutto un Banks degno della sua fama (13 punti) hanno prodotto lo strappo in un primo tempo dominato in un modo così evidente da risultare quasi noioso.
Segnali negativi
Il problema che subito dopo l’intervallo, la Libertas si è vestita da Juvi e la Juvi da Libertas: 7-0 di parziale in 92”, partita rivoltata come un calzino e inerzia in mano ai padroni di casa sospinti da un superMorgillo che forse ha voluto vendicare la sfortunata stagione del fratello Ivan in amaranto nel 2021/22. Gli Amaranto, tuttavia, hanno provato a tenere botta e non potevano fare altro visto il numero di tifosi presenti per sostenerli. Così il vantaggio – sempre più risicato ha resistito per tutto il secondo quarto, chiuso 49-52.
Il primo sorpasso
Cremona ha messo la freccia solo dopo 22’30” (57-56, canestro del solito Massone) , ma la Libertas è rimasta in scia nonostante un Hooker non lucidissimo in cabina di regia. Lo strappo, quello vero, è arrivato al tramonto del terzo quarto chiuso 74-67. A quel punto gli allibratori “bancavano” l’1 fisso quasi alla pari. Non erano dello stesso avviso gli Amaranto – che dopo aver smesso di giocare “da solì” spinti dalla generosa frenesia di rientrare in partita – hanno piazzato il controbreak. Così da 76-67, si è passati in un amen a 78-79 con triplona di un ottimo Banks dopo quattro punti di Buca su doppio assist di Filloy e due liberi dello stesso argentino. Tutto questo a 6’25” dalla sirena con tutta la vita da vivere. E invece la LL si è arenata sul più bello. Cremona ha proseguito il tiro a bersaglio da 3, ha sfondato il muro dei 100 e ha rischiato (98-83) di ribaltare la differenza canestri (-17) dell’andata. Sarebbe stato troppo. Troppo assurdo, troppo tutto. Adesso testa alla prossima e ai playout. Senza fare drammi: sarebbe un inutile esercizio di masochismo.