Il Tirreno

Livorno

Basket

Ruvo di Puglia attacca: «Giocatori e dirigenti aggrediti in maniera ingiustificata, nessuna mancanza di rispetto». La PL risponde: «Contrari a ogni forma di violenza»

Ruvo di Puglia attacca: «Giocatori e dirigenti aggrediti in maniera ingiustificata, nessuna mancanza di rispetto». La PL risponde: «Contrari a ogni forma di violenza»

Duro comunicato della società ospite al PalaMacchia sabato sera: «Ci siamo scattati una foto ricordo, auspichiamo una condanna da parte della società livornese». La replica: «Solidarietà, ma durante i momenti successivi alla gara, un addetto alla sicurezza è stato colpito al sopracciglio da un giocatore avversario»

3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. L'acceso post partita al PalaMacchia, dopo il ko interno della PL contro Crifo Wines Ruvo di Puglia, continua a discutere. A fine partita i giocatori di Ruvo si sono fermati in mezzo al campo a fare dei selfie e la scena non è andata giù ai tifosi del PL che hanno cercato di avvicinare alcuni di loro. 

A tal merito, passata qualche ora dall'accaduto, la società pugliese ha espresso «rammarico e sconcerto per i gravi episodi verificatisi al termine della gara» direttamente dai propri canali social. «Al termine di una sfida com sul campo e vinta nettamente e con merito – si legge nel post diffuso - alcuni nostri giocatori e dirigenti sono stati oggetto di un'aggressione ingiustificata, scatenata unicamente dalla loro legittima esultanza per una vittoria conquistata con impegno e sacrificio. Il nostro team ha festeggiato in maniera del tutto corretta, scattando una foto a ricordo di un importante risultato sportivo, senza alcuna intenzione di provocare la tifoseria avversaria o mancare di rispetto a chiunque».

Ruvo di Puglia ha poi aggiunto: «L'8 dicembre scorso, quando la PL è stata meritatamente corsara al PalaColombo, ha festeggiato con i propri tifosi, immortalando la bella affermazione con una foto ricordo. Il pubblico di fede rubastina, sebbene amareggiato per il risultato ottenuto sul campo, ha lasciato in maniera pacifica gli spalti. Ma, a quanto pare, il rispetto non è cosa così scontata. Condanniamo fermamente ogni forma di violenza, fisica e verbale, che nulla ha a che vedere con i valori dello sport. Il basket è e deve rimanere un veicolo di passione, lealtà e rispetto reciproco, dentro e fuori dal campo. La Crifo Wines Ruvo di Puglia auspica che la società della PL Livorno condanni fortemente l'atteggiamento della curva e che siano presi i dovuti provvedimenti dagli organi preposti, affinché episodi di questo genere non si ripetano. Inoltre, chiede alle istituzioni sportive competenti di vigilare affinché il clima nei palazzetti rimanga sereno e rispettoso».

La replica della PL è arrivata a ruota: «La S.S.D. a R.L. Pielle Livorno condanna con fermezza ogni forma di violenza, fisica o verbale, e prende le distanze da qualsiasi episodio che esuli dai principi di correttezza e sportività che da sempre ci contraddistinguono. La partita di sabato si è svolta regolarmente, senza particolari episodi degni di nota dal punto di vista dell’ordine pubblico. A gara conclusa, con la PL già rientrata negli spogliatoi, la prolungata permanenza della squadra avversaria sul parquet per i festeggiamenti post-partita, unita ad alcuni atteggiamenti tenuti nel corso della gara, hanno contribuito ad accendere gli animi di una parte del pubblico. Tuttavia, è fondamentale ribadire che nulla può giustificare alcuna forma di violenza, neppure verbale. La passione per la propria squadra non deve mai trascendere i confini del rispetto reciproco e del fair play. Per questo motivo, esprimiamo solidarietà alla Crifo Wines Ruvo di Puglia per quanto accaduto.

Allo stesso tempo, riteniamo doveroso sottolineare che la condanna della violenza non può essere a senso unico considerato che, durante i momenti successivi alla gara, un addetto alla sicurezza è stato colpito al sopracciglio da un giocatore avversario. La Società Pielle Livorno è da sempre impegnata nella promozione di un ambiente sportivo sano e rispettoso e auspica che episodi simili non si ripetano in futuro. Continueremo a collaborare per fare piena chiarezza sull’accaduto, affinché il basket resti un momento di condivisione e passione, dentro e fuori dal parquet».

Primo piano

Il caso

Grosseto, muore a 17 anni sul traghetto durante la gita con la scuola: il viaggio in Sicilia si trasforma in tragedia

Sani e Belli