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Libertas, stasera sono fischi per tutti: partita regalata al Brindisi

di Giulio Corsi
Libertas, stasera sono fischi per tutti: partita regalata al Brindisi

Quarta sconfitta consecutiva per gli amaranto: dilapidati 13 punti di vantaggio, in diretta Rai la Nord contesta la società e chiede rinforzi

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LIVORNO. Doveva essere una serata di festa, il ritorno sulla Rai dopo più di tre decenni e invece finisce con il coro della curva nord in diretta nazionale rivolto alla società: “Vi dovete frugà”. E i fischi verso la squadra. Una serata maledetta per la Libertas che incassa la quarta sconfitta di fila, regalando letteralmente la partita con due quarti finali allucinanti, che hanno rianimato Brindisi, bruciando un vantaggio di 13 punti e mettendo in evidenza tutti i limiti di una squadra in cui l’ala titolare (Allinei) sta in campo solo 8 minuti e il giocatore più impattante (Buca) resta in panchina per due tempi. Non è il caso di piangere, ma di rimboccarsi le maniche e trovare rimedi. Da tempo scriviamo che sono necessari rinforzi. Speriamo che la società si muova prima che sia tardi.

La partenza è contratta, Italiano apre le danze dall’arco, Brindisi risponde con Ogden e Brown e trova il primo vantaggio della partita (3-5). Da lì la Libertas cresce come il lievito, in sicurezza offensiva, nella capacità di stringere le maglie difensive, anche nel tentativo di correre e trovare canestri in velocità (talvolta). Ma sarà una terribile illusione. Dopo 4 minuti Andreazza toglie Allinei (speso inizialmente su Calzavara) e Greg non rivedrà il campo fino al terzo quarto, spedendo al suo posto un Filloy sempre più decisivo nei giochi d’attacco, non tanto dal punto di vista realizzativo stavolta (1/8), quanto nel far girare palla, nell’attirare raddoppi, nella visione: da rivedere mille volte l’assist per la schiacciata di Buca del 14-8. Anche se quell’1/8 dall’arco sarà letale (insieme a tanti altri errori).

È Hooker a scrivere il primo allungo (12-5) con cinque punti di fila dalla sua mattonella, ma è Dorin ancora una volta a cambiare le sorti della partita e soprattutto del gioco: in quattro minuti scarsi del primo quarto il pivot ha già firmato 6 punti, recuperando un antisportivo e piazzando il tap-in sulla sirena del 24-14.

Nel secondo tempino la Libertas stringe le maglie difensive, alza l’aggressività sul portatore di palla, rende difficile le ricezioni e ancor più difficili le incursioni in area e l’attacco di Brindisi per almeno cinque minuti fa una fatica immensa a trovare il canestro. Gli amaranto schizzano anche a più 13 (27-14), a metà quarto il tabellone dice 29-20 con la Valtur che ha segnato appena sei punti in 5 minuti.

Lì si fa male Hooker (rientrerà dopo il tè), la Libertas perde qualcosa per strada e Brindisi in qualche modo si rifà sotto fino al 32-28, sfruttando la buona giornata di Brown. Ma bastano due battiti di ciglia di Banks a ristabilire le distanze (39-30). Sembra tutto facile ma non lo è. Nel terzo tempino Brindisi esce dal villaggio vacanze mentre la Libertas finisce dallo psicologo: in 5 minuti la Valtur piazza un parziale di 14-4, che ribalta completamente la partita (43-44), Calzavara sembra un marziano e fa vedere i mostri ai tremila libertassini. Per sette minuti gli amaranto sbagliano tantissimo e si reggono solo sui canestri di Banks. La Libertas vive sulla grinta di Nazareno Italiano che sul 49-48 recupera un pallone pesantissimo strappandolo a Brown e di là piazza la tripla che rianima Livorno (52-48). Ma la possibile svolta tattica in realtà porta ancora una volta il nome di Buca: perché dopo altri 7 minuti di panca e quintetti un po’anomali (anche con Fratto e Italiano insieme) Andreazza finalmente lo ripropone, Brindisi guarda caso smette di far canestro e la Libertas respira (55-48 tripla di Bargnesi). Ma ormai c’è da soffrire. Nell’ultimo quarto gli amaranto dilapidano tutto il vantaggio incassando un altro parziale di 13-5 e al al 35’ finiscono sott’acqua (60-61) ma stavolta smettono di far canestro e non ne escono. l
 

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