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La favola Libertas continua, con l'Urania Milano vittoria di forza

di Giulio Corsi
La favola Libertas continua, con l'Urania Milano vittoria di forza<br type="_moz" />

Gli amaranto dominano con 40’ di basket spettacolo e asfaltano la Milano di Cardani. Hooker e Banks da urlo, Buca re dell’area ma anche stavolta la vittoria è costruita in difesa

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LIVORNO. Basta la targa Milano per far ribollire il sangue libertassino, anche se questa era l’Urania e non l’Olimpia. Metteteci poi Cardani e Pagani, due simboli della PL di un anno fa. Alla fine è un trionfo. Il modo più bello per salutare un 2024 incredibile che ci ha riportato tra gli dei del basket, dove non solo ci compete stare ma dove la Libertas sta dimostrando, domenica dopo domenica, di saper essere protagonista.

Vietato guardare la classifica (che anche questa settimana ci vedrebbe salvi), meglio riguardarsi e ammirare lo spettacolo offerto ieri ad un PalaMacchia pieno pure in curva sud, davanti a 3.200 persone tra cui, in prima fila, Luca Banchi. E allora rivediamoci mille volte la partita magistrale di Quinton Hooker, quella palla recuperata danzando come una ballerina sulla linea di fondo nel momento più difficile, al 36’ sul 70-60 con l’Urania in piena rimonta, e prima, nel terzo quarto, il rimbalzo difensivo sul 54-42 rubato a Udanoh, 25 centimetri più alto di lui e il siluro telecomandato sull’azione successiva che ha ricacciato Milano agli inferi, o la tripla impossibile dall’angolo del 50-32.

Godiamo a rivederci le magie di Adrian Banks, quello vero, sempre più in feeling con squadra, pubblico, maglia, i suoi 7 punti di fila nel finale che hanno schianato i tentativi di recupero dell’Urania, il suo sbattersi anche in difesa, la sua capacità di produrre in attacco nonostante i raddoppi, le mani addosso, le attenzioni perennemente concentrate su di lui, come raccontano gli 8 falli subiti.

Stropicciamoci gli occhi di fronte alla crescita di Dorin Buca, a questo ragazzone che due anni fa era uno sconosciuto delle minors e ora è diventato il terrore di chi prova ad avvicinarsi all’area amaranto con le sue braccia infinite e i suoi stopponi (ieri due a Gentile), mentre in attacco continua a migliorare nel gioco di piedi, nella selezione delle conclusioni, nella forza con cui va a canestro.

Applaudiamo la grande difesa che ha annichilito la talentuosa e un po’ supponente Urania subito dopo la palla a due, costringendo Milano a 6 errori di fila e spedendo la Libertas a più 8 in un battibaleno (10-2) e poi riportandola a più 11 già alla fine del tempino con lo scout meneghino che parlava di 3/18 al tiro.

Alziamoci in piedi per Marco Andreazza, che ha preparato la partita alla perfezione, non solo organizzando una grande difesa (compresa un po’ di zona), ma anche facendo girare il gioco livornese come un orologio, rispondendo bene ai cambi difensivi di Cardani e trovando sempre il quintetto capace di spegnere i tentativi di recupero di Milano. Anche quest’anno la crescita progressiva del gruppo e del gioco è evidente. E la sensazione è che i margini siano ancora notevoli.

La partita è stata un dominio assoluto. La Libertas l’ha indirizzata sul binario giusto fin da subito, aiutata dal suo grande pubblico, che dalla palla a due ha trasformato nella vecchia bolgia via Allende. Sono bastate due azioni per registrare la macchina, poi gli amaranto hanno rasentato la perfezione a lunghi tratti. Dal 10-2 l’Urania si è riavvicinata fino al 13-11, ma la Libertas ha ridato gas ed è schizzata con due triple di Filloy e uno schiaccione di Buca al più 11 dell’intervallo (23-12).

Il secondo quarto è stato un orgasmo cestistico: al 15’ gli amaranto avevano doppiato la squadra di un Cardani che non sapeva più che preghiera recitare (32-16). Al 18’ il tabellone diceva 44-20, massimo vantaggio libertassino.

Dopo l’intervallo qualcosa cambiava ed era normale aspettarsi almeno una reazione milanese: l’Urania provava a stringere in difesa e riusciva a ridurre lo svantaggio col risveglio di Potts e Udanoh fino al 52-42 e poi al 70-60 ma mai Milano riusciva a tornare sotto la doppia cifra affondata da Hooker e Banks e dal dominio in area testimoniato dai 50 rimbalzi a 29. Buon anno!
 

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