Il Tirreno

Livorno

Gol, spettacolo e primo posto, il Livorno ha cambiato marcia

di Alessandro Lazzerini
La gioia della squadra a fine partita (foto Silvi)
La gioia della squadra a fine partita (foto Silvi)

I secondi 45’ col Grosseto sono la faccia più bella della squadra di Indiani

3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Una partita così non si vedeva da una vita. Da 0-2 a 5-2, una remuntada destinata a rimanere negli annali, a diventare parte della storia del Livorno. Come lo è la rimonta col Sassuolo da 0-2 a 3-2 in Serie B. Ed erano anni che non si vedevano quarantacinque minuti così dominanti del Livorno. Un altro ricordo che balza alla mente è il secondo tempo perfetto di Foggia, nell’anno di Breda, con la doppietta di Gori che riportò a galla Diamanti e compagni verso la salvezza.

Partite così si contano sulle dita di una mano. Un secondo tempo perfetto, oltre qualsiasi immaginazione, che è valso la vetta in compagnia del Siena.

I cambi

Lo avevamo evidenziato nelle scorse settimane: i cambi del Livorno sono sempre un fattore. Questo perché la rosa è ampia e la qualità diffusa, motivo per cui spesso e volentieri cambiano gli interpreti e il livello non cala, anzi, complice la stanchezza degli avversari, magari cresce.

Anche col Grosseto, mister Indiani ha inserito giocatori come Rossetti, Arcuri, Luci e Regoli che nel 95% delle altre squadre di tutta la Serie D giocherebbero titolari. Un cambio di passo che nella ripresa si è visto eccome.

Due squadre diverse tra il primo e il secondo tempo, a sottolineare anche una condizione atletica eccellente. Forze fresche e variabili tattiche infinite, questi i maggiori punti di forza del Livorno fin qui.

Rossetti-gol

A tutti i livelli, dalla Serie A alla Terza Categoria, chi vuole vincere il campionato deve avere un attaccante che la butti dentro.

In Serie D gli esempi si sprecano: Marzierli a San Donato, l’Arezzo che due anni fa cambiò marcia con l’arrivo di Gucci e la Pianese della scorsa stagione che si è basata tanto sui centri di Mignani. Avere un califfo là davanti è condizione necessaria per competere per il vertice, cosa che invece il Livorno non ha mai avuto negli ultimi due anni.

E se nel primo tempo Dionisi da unica punta non si era mai visto, l’ingresso di Rossetti ha cambiato la partita. Più peso al centro dell’attacco, più spazi anche per “Chico” e per gli inserimenti dei vari trequartisti.

A Seravezza aveva anche un po’ litigato col gol, ma negli ultimi 47 minuti di gioco a livello personale, Rossetti ha messo dentro 3 reti di platino. Gol che sono valsi punti pesanti. Gol da centravanti vero, da uno che vuole essere il numero nove del Livorno.

Primo posto

Il campionato è lungo, lunghissimo e in Serie D, lo sappiamo bene le insidie sono dietro l’angolo. Detto questo, però, è pur sempre meglio esser davanti in classifica che dietro. E dopo quattro partite, esattamente con lo stesso ruolino dello scorso anno (vittoria-pareggio-vittoria-vittoria), gli amaranto sono davanti a tutti a quota 10 punti insieme al Siena di Giannetti. Due i punti di vantaggio sul Seravezza terzo, quattro sul Gavorrano e sei sul Grosseto che oggi potrebbe veder annunciare l’addio di Malotti.

Un inizio ricco di emozioni e di gol. Di una squadra che con undici reti in quattro gare (una media di quasi 3 gol a partita) è per distacco il miglior attacco del girone E. Rossetti e Dionisi sono i bomber, ma a segno vanno anche gli altri: da Capparella (grande protagonista fin qui) a Luci passando per quel Parente, eroe della vittoria col Grosseto.

Insomma, un Livorno che attacca, diverte e vince. Senza dimenticarsi di far un po’ soffrire i suoi tifosi, altrimenti non sarebbe il Livorno. Ma le vittorie come quella di domenica scorsa sono le più belle. Giornate che non si dimenticano più.

Primo piano
Nella notte

Lucca, il boato e le fiamme: esplode una villa in Garfagnana, si cercano persone sotto le macerie

Sportello legale