La Pielle vuol ribaciare il suo popolo. Coach Campanella: «Vinciamo per i tifosi»
Alle 19 al PalaMacchia una Toscana Legno incerottata riparte contro Sant’Antimo
LIVORNO. Si ricomincia, finalmente. Quattro mesi tondi di attesa, troppi per chi da quel maledetto 29 maggio avrebbe preferito ricominciare il giorno dopo, per lavar via quello che a molti, lì per lì, era sembrato un brutto sogno.
Invece 120 giorni sono passati, per arrivare a questo 29 settembre, una rivoluzione estiva che ha cambiato tutto ma che ha lasciata intatta una fede e stasera al PalaMacchia (attenzione, inizio ore 19 per consentire il deflusso della partita di calcio) ci saranno tutti quelli che c’erano, non uno di meno.
Il calendario, per una volta, aveva dato una mano alla Toscana Legno. Debutto in casa, dopo che per due anni la prima di campionato aveva visto i biancazzurri lontani dalle mura amiche e contro una squadra, Sant’Antimo, costruita per obiettivi diversi da quelli della PL.
Chi non dà una mano, invece, è l’infermeria. Dei tre uomini offensivamente più pericolosi (il terzo è Bonacini) a disposizione di Federico Campanella (un debutto anche per lui) uno, Zahariev, non ci sarà sicuramente, l’altro, Leonzio, ci sarà ma a meno di mezzo servizio. Nel senso che il giocatore sarà a disposizione ma sarà difficile che si possa arrivare ai 20 minuti di utilizzo.
E così anche una partita sulla carta più che abbordabile diventa non priva di insidie, vero coach Campanella?
«Sì . Già la partita della prima giornata delle insidie le nasconde sempre, specialmente quando si incontrano squadre che dovrebbero puntare a obiettivi diversi: chi gioca in casa e punta al vertice, come noi, ha tutto da perdere e niente da guadagnare».
In più vi mancheranno dei punti, parecchi punti nelle mani.
«Esattamente. Senza Zahariev e con Leonzio a mezzo servizio ci mancheranno parecchie delle nostre soluzioni offensive, quindi dovremo spostare la partita dall’altra parte, in difesa. Tenere il punteggio basso, giocare ai nostri ritmi senza concedere a loro di correre, di aprire il campo come sicuramente cercheranno di fare, un po’ perché questo rientra nelle loro caratteristiche di squadra giovane e atletica, un po’ perché ovviamente sono a conoscenza delle nostre difficoltà».
Quindi?
«Quindi dovremo giocare una partita di grande saggezza tattica, senza sprecare niente, cercando di avere il controllo dei rimbalzi e del numero dei possessi. Tenere sempre la partita sui nostri binari, sapendo che da ogni palla persa, da ogni tiro affrettato loro cercheranno di punirci con il contropiede e la transizione e hanno due giocatori che in questo sono molto bravi come l’italo americano Lucas e il loro straniero, Nelson. Sono due giocatori adatti a correre e a colpire da 3 in transizione, dovremo impedirglielo».
Insomma, la famosa cura dei dettagli che fa la differenza.
«Certamente. È una cosa che vale per tutte le partite, più che mai in questa. Attenzione a non concedere rimbalzi offensivi oltre al minimo sindacale, non sprecare tiri liberi, non buttare via niente, perché in questo momento meno che mai possiamo permettercelo».
Dica la verità. Non c’è da aspettarsi, viste queste premesse, una partita molto spettacolare.
«No, lo dico senza infingimenti. In questa situazione quasi emergenziale dobbiamo pensare più alla pratica che alla grammatica, come si dice, tenere il punteggio basso perché ad oggi più che tanti punti nelle mani non li abbiamo. Per il bel gioco, per lo spettacolo, c’è tempo».
E poi non c’è niente come una vittoria per riportare serenità.
«Proprio così. Veniamo da una finale di Supercoppa che non è stata quella che volevamo, tutt’altro. E ne abbiamo ancora addosso qualche scoria. Ecco, vogliamo togliercela di dosso e cominciare il campionato con un sorriso. So che abbonamenti e prevendita sono andati molto bene e quindi avremo con noi tutto il nostro popolo che vogliamo ripagare intanto con una piccola gioia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA