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Basket: l’intervista

Andrea Forti sulle livornesi: «Buca l’ago della bilancia Libertas. La PL non ha mai cercato Chiarini»

Andrea Forti sulle livornesi: «Buca l’ago della bilancia Libertas. La PL non ha mai cercato Chiarini»

L'ex giocatore fa le carte ai campionati: «Fantoni farà meglio che in B. Decisivo sarà quanto Dorin terrà il campo»

19 settembre 2024
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LIVORNO. Mancano ormai solo due giorni all’avvio ufficiale della stagione 2024/2025 che prenderà il via sabato al Modigliani Forum con la prima giornata della Supercoppa di A2 e B. Pochi sembrano più indicati di Andrea Forti, che per motivi professionali questi campionati li conosce benissimo, per una panoramica su quello che aspetta Libertas e Toscana Legni PL.

Forti, cominciando dalla A2, che campionato sarà?

«Sarà la A2 più bella degli ultimi 10 anni. La riduzione del numero delle squadre ha innalzato in modo pauroso il livello: ci sono squadre con tradizione di serie A, con scudetti e coppe in bacheca, grandi città, impianti capienti».

La Libertas è una neopromossa. Può ambire a una semplice salvezza o può aspirare a qualcosa di più?

«Per ora meglio pensare al quindicesimo posto, quello che darà il mantenimento della categoria senza passare dai play-out. Anche perché a Livorno i tifosi, dall’una e dall’altra parte, non si accontentano mai: se gli prospetti qualcosa di più e questo qualcosa poi non arriva, ci restano male».

Squadra un po’ sbilanciata sugli esterni, secondo qualcuno.

«Una scelta. Che Andreazza, nel quale ripongo la massima fiducia perché credo che abbia tutte le qualità tecniche per fare bene anche al piano di sopra, avrà fatto a ragion veduta. Il pacchetto degli esterni dà le massime garanzie e nel basket moderno il più delle volte sono loro che decidono le partite».

Chi o cosa sarà l’ago della bilancia?

«Il più giovane di tutti, Buca. Se Dorin riuscirà ad adattarsi alle nuove situazioni, a non fare abbassare il livello quando in campo non ci sarà Fantoni, allora non ci saranno problemi nemmeno con gli interni».

Fantoni a campionato in corso compirà 40 anni...

«Solo per la carta d’identità. Fisicamente è integro e ha ancora la voglia e l’entusiasmo di un ragazzino. In più conosce la A2 come le sue tasche: arrivo a dire che potrà fare ancora meglio dell’anno scorso, perché è più adatto alla serie A2 che alla B».

Senza guardare ai budget multimilionari della serie A, si ha l’impressione che anche i campionati di Lega siano sempre più costosi...

«È l’effetto dell’innalzamento del livello dovuto alla riduzione del numero delle squadre. In A2 sono rimasti i migliori che ovviamente costano di più e quelli che non hanno trovato posto sono scesi in B alzando anche lì il livello ma pure i costi».

E veniamo alla serie B. Anche qui difficile trovare un campionato così competitivo negli ultimi anni. È d’accordo?

«Per quanto riguarda il girone B sicuramente sì. Il girone A è sicuramente più semplice e a parte due/tre squadre il livello è più abbordabile. Ma il girone B è terribile: ci sono sei squadre sullo stesso livello di competitività, secondo me: le due montecatinesi, la PL, Ruvo di Puglia, Roseto e Virtus Roma. I posti playoff sicuri quest’anno saranno solo 6 e questo dice tutto: basterà che una delle altre vada sopra le righe e la partecipazione ai playoff diventerà a rischio anche per loro. Sarà un’autentica bagarre».

La PL?

«Ha un ottimo organico, fra i migliori, con tanta esperienza dentro. Gente che sa come si fa a vincere. Le difficoltà per Campanella potrebbero nascere dal fatto che è una squadra senza titolari e riserve, dove nessuno potrà pretendere un minutaggio elevato e nella quale nessuno starà volentieri a sedere. Ma anche lui non è certo l’ultimo venuto e saprà trovare la quadratura del cerchio. Fra l’altro, come sappiamo, il campionato vero comincerà a febbraio, quindi c’è tutto il tempo per farlo. A proposito di PL, vorrei approfittare dell’occasione per dire un’altra cosa».

Prego.

«Ho visto che una parte della tifoseria l’ha presa male con Chiarini, che io rappresento in Italia. Questo mi dispiace, perché la PL e Mateo hanno percorso insieme un bellissimo tratto di strada. Poi l’epilogo non è stato quello che tutti avrebbero desiderato, ma questo può capitare e non cancella quanto fatto prima, con la vittoria della Supercoppa, con il primo posto in regular season, con il record delle 16 vittorie consecutive, tutte cose che hanno visto Chiarini spesso protagonista e osannato dalla tifoseria».

Ma allora cosa è successo?

«Niente. In modo assolutamente legittimo la società ha deciso di non proseguire nel rapporto. Nessuna offerta mi è stata fatta così come nessun abboccamento per un rinnovo mi era stato chiesto durante la stagione. Chiaro che a quel punto Mateo si sia guardato intorno e abbia scelto, fra le varie proposte, quella che ha ritenuto la migliore per lui. Tutto qui, tutto assolutamente normale». l
 

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