Il Tirreno

Livorno

Parigi amaranto: Livorno a caccia della medaglia numero 100

di Alessandro Lazzerini

	Aldo Montano vola nel cielo di Pechino (foto Augusto Bizzi)
Aldo Montano vola nel cielo di Pechino (foto Augusto Bizzi)

Tutti alla tv per tifare Vecchi, Franceschi, Torre, Fangio e gli altri

26 luglio 2024
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Livorno Ci siamo. Prende il via la trentatreesima edizione dei Giochi Olimpici. Oltre quindici giorni di sport che terranno miliardi di spettatori incollati alla televisione per tifare gli atleti della propria nazione. L’Italia a Parigi si presenta ai nastri di partenza con ben 403 atleti e, come sempre, non poteva mancare Livorno, la città più medagliata a livello internazionale del nostro Paese. Le medaglie olimpiche nella storia di Livorno sono 99, e dopo che Elena Pietrini e Irene Vecchi sono andate a un passo dalla centesima a Tokyo 2020+1, questa di Parigi è la grande occasione per mettere la terza cifra.A provarci e a tenere altissima la bandiera amaranto, ci saranno quattro atleti livornesi divisi tra nuoto e scherma. Con una città intera che farà il tifo per loro.

Gli amaranto

Sara Franceschi, Francesca Fangio, Irene Vecchi e Pietro Torre. Con loro gli allenatori Stefano Franceschi e Nicola Zanotti. La bandiera dello “0586”, che dopo ben cinque edizioni non vedrà tra i suoi portacolori il grande Aldo Montano, sarà nelle loro mani. Partiamo dal nuoto. Per Sara Franceschi, stella della Livorno Aquatics, è la terza olimpiade della carriera. Due le gare di riferimento della nuotatrice classe 1999: i 200 e i 400 misti. Energie concentrate in una sola gara per Francesca Fangio, per lei ci saranno i 200 rana. A bordo vasca Stefano Franceschi, padre di Sara, e tecnico che porta a Parigi una vera e propria squadra, visti i tanti atleti da lui allenati che saranno protagonisti nella piscina francese. Un salto alla scherma, da sempre terreno fertile per le medaglie azzurre e anche labroniche. Irene Vecchi, alla quarta olimpiade della carriera, sarà un tassello fondamentale della sciabola a squadra femminile. All’esordio, invece, Pietro Torre, prodotto del Fides che a Parigi, a 22 anni, si godrà le emozioni incredibili della prima volta ai Giochi Olimpiaci. Per lui appuntamento con la sciabola a squadre maschile. A bordo pedana, per guidare i suoi atleti a una medaglia, ci sarà Nicola Zanotti, commissario tecnico della nazionale azzurra.

Livornesi d’adozione

Oltre ai livornesi doc, Livorno può vantare una vastissima batteria di labronici d’adozione, atleti di altissimo livello che hanno scelto da tempo la città dei Quattro Mori per allenarsi e alzare giorno dopo giorno la loro asticella.

Anche in questo caso partiamo dal nuoto. Come detto, il team Franceschi vanta tante frecce al proprio arco. La più importante si chiama Alberto Razzetti. Il genovese, ormai di stanza a Livorno da anni, scenderà in acqua per quattro gare: 200 e 400 misti, 200 farfalla e la 4X100 mista). Tre invece le gare a cui prenderà parte l’emiliana Sofia Morini: 200 stile, 4X100 e 4X200 stile. Altri due che conoscono bene la Camalich, dove si allenano per tutto l’anno, sono il bresciano Matteo Lamberti, in gara nei 400 stile libero, e la fiorentina Matilde Biagiotti, nella 4X200 stile libero. Tanti livornesi d’adozione anche nell’atletica con ben tre prodotti della Unicusano Libertas Runners. Anche in questo caso impossibile non partire dalla stella Andy Diaz, a caccia di una medaglia pesante nel salto triplo. Tra glia amaranto anche Diego Pettorossi e Ilaria Accame. Livornesi, ma che vivono altrove fin da piccoli, ci sono Simone Alessio, di scena nel taekwondo, e Antilai Sandrini nella break dance. Di origini tedesche, ma piombinese da sempre, Sara Fahr, centrale della squadra femminile di pallavolo. La stessa dove per un infortunio non ci sarà Elena Pietrini. Che stavolta sarà alla tv, come tutti noi, a urlare: forza ragazzi! 

 

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