Il Tirreno

Livorno

Calcio

Futuro del Picchi: il Livorno alla finestra, Peiani vuole ripartire da zero. Ecco dubbi e ipotesi

di Alessandro Lazzerini
Futuro del Picchi: il Livorno alla finestra, Peiani vuole ripartire da zero. Ecco dubbi e ipotesi

L’imprenditore rifonderebbe la società usando un nuovo numero di matricola. La prima squadra "retrocederebbe" in Terza Categoria e le giovanili nei provinciali

12 luglio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO La partita più importante dell’estate livornese si sta giocando dalle parti di Banditella. Vede coinvolte in qualche modo la società dilettantistica più gloriosa della città, l’Armando Picchi, e la squadra che fa battere il cuore a migliaia di tifosi, il Livorno. In mezzo c’è l’impianto sportivo di via Pietro Nenni a cui la società del presidente Joel Esciua è interessata per costruire il centro sportivo del domani, ma al momento deve fare i conti con Mirco Peiani che con Uappala ha un contratto di affitto poter gestire la struttura per 17 anni (9+8). A completare il quadro di una situazione complessa, oltre alla guerra aperta tra la nuova e la vecchia gestione dell’Armando Picchi, c’è un’asta per la struttura (in programma il 16 luglio), un concordato che ormai non ci sarà più e il Comune che si è inserito per riscuotere dei crediti (si parla di circa 400mila euro). Rispetto a qualche giorno fa però ci sono alcune novità.

La situazione

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato di come il Livorno abbia individuato nell’impianto di Banditella il luogo perfetto per poter costruire il centro sportivo che da sempre è mancato alla società amaranto. I rumors dicono che Esciua al momento pare aver fatto un mezzo passo indietro. Il patron brasiliano al momento avrebbe un accordo con la vecchia proprietà del Picchi (quindi con Stefano Conti e soci), ma non vorrebbe inserirsi in una struttura dove troverebbe un inquilino (Peiani) che ne ha l’affitto per ben 17 anni. Quindi tornerebbe in gioco nel momento in cui il patron di Uappala decidesse o fosse convinto a sfilarsi. Cosa che l’imprenditore ha escluso al Tirreno. Eppure il centro sportivo per il Livorno avrebbe anche un ritorno notevole, visto che una struttura del genere farebbe impennare il valore della società e la renderebbe più appetibile in caso di futura rivendita. Sarebbe probabilmente l’asset più importante e quello su cui tanti investitori puntano per primi nelle società calcistiche, basta vedere (con le dovute proporzioni) anche quello che Rocco Commisso ha creato a Firenze col Viola Park. Il Livorno, va chiarito, in questo caso non comprerebbe il terreno, ma il diritto di superficie di un’aria di proprietà comunale. Un diritto per altri 21 anni, per cui Esciua avrebbe chiesto un ulteriore prolungamento. Ma in questo caso dal Comune la risposta è stata picche, visto che ci sono norme da rispettare.

Picchi: quale futuro?

L’altra questione che tiene banco in questi giorni nell’ambiente calcistico è il futuro del Picchi, società storica che ha vinto due scudetti giovanili e dalla quale hanno spiccato il volo giocatori come Cristiano Lucarelli e Leonardo Pavoletti tanto per fare due nomi a tutti conosciuti, e oggi casa di centinaia di ragazzini innamorati del pallone. Il rischio è che l’Armando Picchi non si iscriva alla Promozione e a tutti i campionati regionali per i quali avrebbe diritto (Allievi e Giovanissimi Regionali e Allievi B Merito). Il tempo per completare l’iscrizione alla Promozione, fin qui non pervenuta, c’è fino al 18 luglio, mentre per i campionati giovanili si parla di fine mese. Ieri pomeriggio da parte dei responsabili del settore giovanile è stata convocata una riunione per i ragazzi classe 2009 e 2011 e quest’oggi ce n’è in programma un’altra per i 2008 e i 2010. Mentre per quanto riguarda la prima squadra, le indiscrezioni parlano di un avviso ai giocatori di iniziare a guardarsi intorno e cautelarsi in caso di una non iscrizione. Gli stessi rumors ipotizzano anche un piano B per Peiani (proprietario anche dei Portuali): ripartire con una nuova matricola e un nuovo nome "A.Picchi". Dovendo, in questo caso, ripartire dalla Terza Categoria e da tutti campionati provinciali a livello giovanile. Ma questa, per adesso, è un’altra storia. Il vero rischio oggi è che in questa situazioni a rimetterci siano tanti giovani calciatori

Speciale Olimpiadi 2024
Parigi 2024

L’Italia conquista il bronzo nell’inseguimento su pista

Le storie del Tirreno