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Livorno calcio, Locatelli presenta il piano per il futuro: il racconto della serata tra tempi, cifre e colpi di scena –Video

di Alessandro Bernini

	A sinistra Andrea Locatelli sul palco del Goldoni; a destra la platea (Foto di Franco Silvi)
A sinistra Andrea Locatelli sul palco del Goldoni; a destra la platea (Foto di Franco Silvi)

L’imprenditore a dialogo con i tifosi e la città per spiegare la strategia messa a punto per il rilancio del club: «Ci sono già otto imprenditori. Esciua? Vi racconto i miei messaggi e le mie mail ancora senza risposta»

22 maggio 2024
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LIVORNO. Eccolo “il Livorno siamo noi”. Un progetto illustrato di fronte a mille tifosi in un Teatro Goldoni esaurito, sotto un diluvio di cori e applausi. Gli organizzatori non potevano sperare in una serata più bella. Tra i presenti anche il sindaco Salvetti che ha seguito la serata dalla platea «come semplice tifoso» come ha detto lui stesso. È Gianni Tacchi a condurre la serata: professionista di livello. In una serata come questa, essere uno degli “epurati” di Joel Esciua diventa una medaglia. «È la serata del popolo livornese», annuncia, mentre i tifosi cantano già “il Livorno il Livorno siamo noi”.

Locatelli e il progetto

Si presenta Andrea Locatelli, racconta le sue origini livornesi, poi avverte subito: «Noi vogliamo solo l’Us Livorno, non ci sono piani B, non ci sarà mai la possibilità di dividere l’amore per questa maglia. Il signor Esciua ha fatto delle affermazioni non corrette, ho provato in ogni modo a contattarlo». E in sottofondo arrivano gli screen-shot di mail, WhatsApp e chiamate. «La società verrebbe comprata da un gruppo di imprenditori che, in caso di acquisto conferiranno la maggioranza ai tifosi. Non siamo però davanti a un azionariato popolare puro perché il 49%, ovvero gli imprenditori, sono di sostegno al progetto e di passione ma senza l’approccio imprenditoriale. L’ipotesi di come sarà formata la società? Un cda con 11 membri, di cui 6 nominati dal 51% tra cui anche il presidente, e 5 dal 49%. Più ci saranno una serie di comitati che si occuperanno di vari aspetti, ad esempio le trasferte, organizzazione di feste e iniziative, merchandising, rapporti con la città). per finanziare la società, e altro ancora, ndr). In questo modo si garantisce la massima partecipazione». E Locatelli rivela che già 8 imprenditori si sono affrancati, mentre altre 8 sono pronti ad entrare, più altri ancora che hanno aperto le porte. Poi una indicazione: «Noi immaginiamo tre livelli di coinvolgimento. Il primo è un impegno di 200 euro (che comporta un forte sconto sull’abbonamento) che vale per il primo anno, ma poi negli anni seguenti sarà molto, molto più basso. Le altre tre quote saranno, per chi vorrà, di 500 e 1000 euro». Ma perché proprio a Livorno? «Il Livorno è una squadra che fa simpatia in tutta Italia, è conosciuto l’amore per questa maglia. Sono sicuro che si avvicineranno a questo progetto anche persone non di Livorno».

La proposta

Locatelli ha mostrato i documenti che testimoniano come presso lo studio notarile siano stati versati 600mila euro, e i documenti della Pec che è stata inviata a Esciua. L’offerta è di 600mila ovvero la stessa cifra che ha sborsato lo scorso anno. «Se io compro l’auto, il vecchio padrone non mi può dire che vuole i soldi di quanta benzina ci ha messo dentro». Offerta che sarà valida fino al 31 maggio.

Giovannini in prima linea

Locatelli conferma anche quanto avevamo anticipato qualche giorno fa, ovvero la stretta di mano con Paolo Giovannini. Che sale addirittura sul palco: «Il progetto e le persone che mi hanno voluto, a partire da Cristiano Lucarelli, mi hanno portato a dire sì. Sono pronto ad aspettare per vincere a Livorno».

Il saluto di Igor

Non c’è Protti, che in extremis è dovuto partire per l’estero, ma Igor saluta tramite videomessaggio: «Questo progetto mette al centro i tifosi. Il sistema proposto da Locatelli ha dimostrato in Germania di funzionare e molto bene: non dico che si può promettere in tre anni in B o in Champions League. Io non prometto. Ma di sicuro questo sistema impedirebbe un altro fallimento. “Il Livorno sia noi” è lo slogan che sento mio, perché i tifosi sono la vera anima del calcio. Cosa posso garantire è che, se questo progetto andrà a buon fine, ci sarà la mia presenza nel 51%, per qualunque altro coinvolgimento deciderà la maggioranza. Forza Livorno».

I tifosi

Sul palco sono saliti anche alcuni tifosi. La prima è stata Antonella Romanacci, che dopo 167 trasferte, quest’anno ha deciso di non andare. «Mi entusiasmo questo progetto coi tifosi al centro di tutto. Finalmente si pensa alla persona e non al prodotto. Un prodotto (con riferimento a Esciua, ndc) che proprio non abbiamo digerito». Sul palco anche due rappresentanti della Curva Nord, ovvero Lenny Bottai e Massimiliano Frasca. «Dobbiamo riconquistare il piacere di andare allo stadio - dice Lenny Bottai - e se non ora, quando? Spinelli ci diceva di uscire dalla Coppa Uefa, ecco io dico che i tifosi hanno il diritto di sognare. Chi oggi ha preso il Livorno sta provando a uccidere di nuovo la passione. Qui il problema è Esciua al quale non vanno bene le caratteristiche della nostra città. Esciua va gentilmente accompagnato alla porta». Concetti ribaditi anche da Frasca, altro storico tifoso che ha spronato anche Fernandez a schierarsi dalla parte giusta.

Il bomber col 99

L’ultimo a salire sul palco è stato Cristiano Lucarelli, cuore amaranto, anche lui immerso con testa e cuore in questo progetto. Per lui un altro diluvio di applausi. L’avventura di “il Livorno siamo noi” è partita.

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