Mateo Chiarini eletto Mvp del campionato: «Orgoglioso, ora voglio portare la PL in A2»
L’argentino è il primo giocatore di una squadra livornese a ricevere il riconoscimento «Il premio è merito di tutto il team, io l’avrei dato a Radunic. Adesso sotto con Avellino»
LIVORNO. Chi ha seguito il campionato di Serie B Nazionale lo ha immaginato un po’ fin da subito. Poi sono arrivati premi a valanga da parte di giornali, blog e siti specializzati. Nelle scorse ore anche l’ufficialità da parte della Lega Nazionale Pallacanestro: Mateo Chiarini è l’Mvp della stagione regolare in Serie B Nazionale.
Da quando la Lnp ha introdotto questi premi individuali, lo scorso anno vinto da Alberto Conti di Mestre, è la prima volta che lo vince un giocatore di una squadra livornese.
Le cifre dell’argentino non lasciano dubbi: 16 punti di media, 49% da due, 46% da tre, 4 rimbalzi e quasi 4 assist a partita.
Premio meritato. E per il talento della Caffè Toscano PL, una grande emozione. «L’ho scoperto in spogliatoio dopo l’allenamento vedendo l’annuncio sui social – esordisce il numero 2 nativo di Cordoba –. I compagni mi hanno riempito di complimenti, ma sono io che devo dire grazie a loro, a tutto lo staff e alla PL in generale perché se questo è premio è arrivato è sicuramente merito del lavoro di tutti».
Lei chi avrebbe votato?
«Posso dire solo del girone A, perché del gruppo B ho visto pochissime partite. Del nostro girone Radunic di Herons è sicuramente un giocatore fortissimo. Avrei detto lui».
Se lo aspettava questo premio?
«Sono sincero, non me lo aspettavo. È qualcosa che mi rende felice e mi dà una motivazione ulteriore. Il fatto che arrivi con i voti degli addetti ai lavori, dei giocatori avversari e degli allenatori, è un attestato di stima da parte di gente competente, che conosce la categoria e questo dà ulteriore valore alla cosa. Sono orgoglioso, ma non ho mai pensato ai premi individuali, il mio obiettivo è un altro».
Quale?
«Portare la PL in categoria superiore. Sono venuto qui con questo obiettivo e ci proverò fino all’ultimo secondo».
Il primo turno è andato bene. Che cosa le hanno detto i playoff in Italia fin qui?
«Che sono un altro campionato rispetto alla stagione regolare. Si gioca più con la testa e con il cuore. Ovvio, bisogna giocare bene e la qualità tecnica resta importante, ma questi due fattori possono fare la differenza in partite in cui contano i dettagli».
Con Imola è stata una bella sfida.
«Sì, loro erano una buonissima squadra con giocatori di talento. Noi abbiamo giocato una serie più che sufficiente, ma abbiamo ancora margine soprattutto per le percentuali al tiro. Non abbiamo tirato benissimo e possiamo certamente fare meglio. Il 3-0 però è stato un messaggio importante, per noi e per la lega».
Adesso c’è Avellino.
«Sarà una serie dura, contro una squadra con talento e con giocatori che hanno già vinto in Italia e sanno come si giocano certe partite. Avversario difficile quindi, che andrà affrontato al 100%. Ci arriviamo dopo una settimana in cui abbiamo potuto recuperare le energie e il gruppo lo vedo pronto».
Sfruttare le prime due in casa potrà essere fondamentale.
«Assolutamente. Vorrebbe dire scendere in Campania mettendo pressione su di loro. Ma la nostra testa ora come ora è solo fissata su sabato (domani, ndr) per gara 1. Una battaglia alla volta».
Davanti a un grande pubblico.
«I nostri tifosi sono straordinari. Saranno in tantissimi come lo sono stati in tutta la stagione. Per noi sono fondamentali».
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