Il Tirreno

Livorno

«Studio da leader e mi godo la PL». È un Lo Biondo che si prende tutto

di Alessandro Lazzerini
Il classico stile di tiro di Andrea Lo Biondo, 25 anni, sempre più pilastro della PL
Il classico stile di tiro di Andrea Lo Biondo, 25 anni, sempre più pilastro della PL

L’Airone ne ha messi 28 a Sant’Antimo e a gennaio viaggia a 18 punti di media. «Squadra profonda e zero egoismi, lo stimolo in più sono sempre i nostri tifosi»

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LIVORNO. L’Airone vola. E la PL con lui. In una prova perfetta a livello di collettivo in casa di Sant’Antimo, è impossibile non sottolineare la prestazione maiuscola di Andrea Lo Biondo, autore di un mese di gennaio al top con 18 punti di media. Al di là della vena realizzativa, in terra campana, il numero 9 della Caffè Toscano è stato la guida di una squadra che ha mille frecce al proprio arco. «Mi sono sentito in fiducia fin da subito – ha esordito Lo Biondo -. I primi tiri mi sono entrati e da lì la palla è diventata più leggera. Sono contento della prestazione personale, ma ancor di più di quella della squadra. Abbiamo portato a casa una partita che nascondeva mille insidie».

Sant’Antimo era reduce da 5 vittorie nelle ultime 6.

«Sono una formazione di grande talento ed esperienza, ma noi abbiamo avuto un approccio alla gara eccellente. Restare con più di 10 punti di vantaggio per oltre 25’ è un segnale importante, il risultato di come stiamo lavorando ogni giorno. La strada è ancora lunga e non dobbiamo accontentarci delle quattro vittorie di fila, ma successi come quelli di Sant’Antimo ci danno grande fiducia».

Una delle migliori prove del campionato della PL.

«Difensivamente è stata la migliore. Tenere a 65 punti una squadra che in casa ne segna 82 di media è un grandissimo risultato. La vittoria è partita dalla nostra metà campo, poi in attacco siamo stati bravi a sfruttare tutte le nostre qualità».

Tanti giocatori e tutti protagonisti, ma Lo Biondo gestisce i ritmi, ha una parola per i compagni: è sempre più il leader di questa squadra.

«Oltre alla prestazioni, a inizio anno mi ero fissato l’obiettivo di aver un ruolo di punto di riferimento per il gruppo anche per aiutare i nuovi a integrarsi con chi era rimasto. Voglio aiutare i compagni a tenere alto il nostro livello, così come loro fanno con me. Mi fa piacere che da fuori si noti la voglia di mantenere l'asticella in un gruppo con potenzialità enormi».

La forza della Caffè Toscano è avere un roster profondissimo.

«Assolutamente. Basta vedere che dalla panchina entrano giocatori che sarebbero primi o secondi violini quasi ovunque. Per essere competitivi a questo livello servono rotazioni così. Non c’è egoismo tra noi e stiamo facendo un ottimo lavoro nel gestire questa abbondanza. Non dobbiamo stare a guardare se uno gioca due minuti in più o in meno. L’obiettivo deve essere gestire con maturità il fatto di avere tanti giocatori forti e dare spazio a chi in quella giornata è più in forma».

Davanti con Herons e LL state scavando il solco.

«Basta vedere la vittoria di Caserta contro Montecatini per capire che niente è scontato. Sei punti di vantaggio sono un bel margine, ma non possiamo accontentarci, anche perché dietro ci sono squadre di valore. Le tre di testa hanno dimostrato fin qui di essere più costanti. Noi dobbiamo pensare a vincere in ogni campo guardando solo a noi stessi fino alle ultime due. Lì avremo gli scontri diretti in un finale tutto da vivere».

Anche a Sant’Antimo non è mancato il seguito dei tifosi.

«In 7 giorni ci hanno seguito ad Avellino e Sant’Antimo, sono qualcosa di speciale. Uscire dal tunnel e accorgersi che sono al nostro fianco è un qualcosa di fantastico. La gratitudine che abbiamo nei loro confronti è enorme, sono uno stimolo in più per vincere ovunque».

Adesso due partite in casa.

«Sarà importante non sottovalutare le prossime gare. Dobbiamo mettere sul parquet la nostra energia e aggressività per allungare il filotto. Dobbiamo puntare ad arrivare più in alto possibile, perché anche nella post season sappiamo quanto possa pesare il fattore campo. E già da domenica andrà confermato una volta di più».

Non ha i social, ma sa che il popolo piellino impazzisce per lei.

«La gente di Livorno ha imparato a conoscermi e apprezzarmi. Io cerco di pensare sempre al campo e non avendo i social magari neanche mi rendo conto totalmente di ciò che mi dice. E’ una conferma ulteriore per me. Mi fa piacere e ne vado fiero. Anzi, me ne vanto».


 

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