Sette anni di successi Alex Doga lascia un segno indelebile
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il personaggio
Da domenica non fa più parte della famiglia. Quella famiglia dove Alessandro Doga è arrivato la prima volta da giocatore proveniente dal Chievo, nell’estate 2000, ottenendo la promozione prima in B con Jaconi in panchina e due anni dopo in serie A con Mazzarri, tecnico emergente. Segnando la sua prima rete con la maglia con la quale ha giocato di più in carriera, il 15 dicembre 2002 col Cosenza (risultato finale 4-2 per il Livorno), realizzando anche il suo unico gol in serie A, quando fu vittoria a Brescia per 3-2 il 13 marzo 2005 con pareggio proprio dell’esterno sinistro.
Nel 2011, Doga, che nel frattempo ha ottenuto il patentino di allenatore, prende la guida dei Giovanissimi Nazionali del Livorno, togliendosi belle soddisfazioni. Nel 2012 diventa responsabile del settore giovanile, restando in carica fino a tutta la stagione appena terminata, dividendo i suoi impegni tra lo stare nel fortino di Stagno e mantenere rapporti con molte società. Anche non livornesi. Pure quando è stata creata l’Accademy è risultato uno di quelli che più hanno creduto nella validità di intraprendere questa strada.
Fra i calciatori più famosi passati sotto la sua gestione, su tutti è da ricordare Andrea Favilli, ora alla Juventus, attaccante che ormai ha una valutazione di 20 milioni, scovato proprio da Doga, mentre sono da citare gli ultimi due campionati disputati dalla Berretti impegnata nella competizione riservata alle squadre di serie C: Campione d’Italia nel 2016/17 con Nappi mister, finalista nel 2017/18 con il manico a Pagliuca. Un altro giunto ai saluti.
Una cosa è certa, Alex Doga ha fatto un gran bel lavoro coi giovani amaranto e merita senza dubbio di uscire tra gli applausi. — F.L.