Una vita di corsa: Marco Lombardi è il re della 100 km
Livorno, il maratoneta della Libertas terzo al Mondiale in Spagna: «Fatica pazzesca. Devo tutto a mia moglie e ai miei figli»
LIVORNO. Una grande prestazione per il podista livornese Marco Lombardi, giunto terzo tra gli open al prestigioso Mondiale di 100 km, un campionato andato in scena l'ultima domenica del mese di Novembre a Los Alcazares, località sita nel cuore della Murcia. La versione spagnola della kermesse iridata, un evento tradizionale giunto già all'edizione numero 29, ha consacrato definitivamente il talento del maratoneta di ferro, già fresco di conquista del titolo italiano ottenuto in Sicilia al Grand Prix Iuta di Capo d'Orlando, in provincia di Messina.
Uno “scudetto” che per Lombardi sapeva già tanto di rivincita, visto quello sfuggitogli di un soffio tre anni prima a Putignano per appena 16 metri di distanza dal vincitore, e che pare avergli regalato la consapevolezza di poter fare bene nell'appuntamento in terra iberica. «Ho fatto di tutto per essere al nastro di partenza - racconta il portacolori della Atletica Libertas Runners, con un passato da calciatore dilettante ed ora specialista sulle lunghe distanze - È anche grazie al supporto di mia moglie Sandy e di mia figlia Margherita, entrambe preziose compagne di viaggio in questa trasferta, che sono riuscito a centrare questo risultato».
Pur di partecipare alla competizione, Lombardi è partito solo il giorno prima della gara dall'aeroporto di Pisa: una volta terminato il consueto turno di lavoro, ha affrontato un viaggio stancante che si è protratto ben oltre lo sbarco a Valencia, con altri 260 km percorsi in auto prima di giungere finalmente a destinazione. Malgrado le condizioni non idilliache che hanno contraddistinto la vigilia, compresa la sveglia all'alba per il necessario ritiro del pettorale, l'atleta labronico ha saputo mettersi luce. Lombardi è stato in corsa per il titolo mondiale Open (quello degli atleti non convocati dalle federazioni) e per il primato Master della SM35: una categoria quest'ultima dove hanno partecipato anche gli atleti appartenenti alle varie rappresentative nazionali.
La gara si è articolata lungo un percorso rivelatosi a sorpresa ostico e ricco d'insidie, con 10 km da coprire per altrettante volte, svariati giri di boa intorno a curve a gomito e caratterizzati da un dislivello non preannunciato, con l'aggiunta di 4 km su fondo irregolare e piastrellato all'altezza della passeggiata lungomare. Una cornice tanto suggestiva per la vista quanto rischiosa per le caviglie e l'equilibrio di chi si è trovato a dover preservare ogni stilla di energia, sia fisica che mentale, per riuscire ad arrivare al traguardo dopo uno sforzo che testa il limite delle capacità umane.
Qualora non fossero bastate le difficoltà elencate, ci si è messa poi l'improvvisa pioggia caduta copiosamente a complicare la situazione per i corridori, fortemente penalizzati da scarpe ed indumenti bagnati che hanno limitato i loro tempi. Una serie di avversità che però non hanno depresso Lombardi, bravo a gestire le energie all'inizio (primi 3 giri corsi in mezzo al gruppo ad una media di 4'15'' di media) e nella prima metà di gara (i 42 km della maratona chiusi in 2 ore e 58' ed il 50esimo km in 3 ore 34'). Affiancato con un supporto proficuo e reciproco dall'amico e nazionale azzurro Silvano Beatrici, Lombardi ha tagliato dignitosamente il traguardo in sette ore e 37 minuti esatti.
Una media di 4'34'' al km che ha permesso al livornese di salire sul gradino più basso del podio per quanto riguarda la classifica assoluta Open, mentre lo stesso rilievo cronometrico è valso a fargli infilare al collo la medaglia d'argento di categoria. Per quanto concerne il Mondiale Master SM35 invece, il podista amaranto si è classificato all'ottavo posto assoluto: un grande risultato, che lascia dedurre come per fascia d'età d'appartenenza, vale a dire quella che si estende dai 35 a 39 anni, Lombardi sia uno dei migliori top 10 del ranking a livello internazionale. Infine, se si prende in considerazione la classifica generale, quella comprensiva di nazionali e open assieme, il livornese rientra tra i primi 55 al mondo.
«Vorrei testimoniare la lealtà, il rispetto e lo spirito di sana competizione che vigono in questo sport: nascono fratellanze perché ognuno conosce bene quali sofferenze, rinunce e sacrifici ha dovuto sostenere il rivale - tiene a sottolineare in chiusura Lombardi - Vorrei ringraziare chi ha creduto in me, in primis moglie e quattro figli. Poi gli sponsor Inkospor, la Sogese srl, la Cuore Sociale Liburnia ed i fisioterapisti della Fisiolife, Ghelarducci, Faraone e Nencioni, oltre alla società Atletica Libertas Runners e l'amica tifosa Antonella de Vivo». Di certo per lui resterà una di quelle esperienze che non si potranno mai cancellare.