Il Tirreno

Grosseto

La tragedia

Morta l’ex deputata Angela Francese, era rimasta coinvolta in un incidente a Capalbio sull’Aurelia

di Ivana Agostini

	Angela Francese
Angela Francese

Ferita gravemente a Pasquetta in uno scontro frontale, è deceduta dopo otto giorni di ricovero. Era stata deputata del Pci e del Pds per tre legislature

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CAPALBIO. Ancora sangue sulla statale Aurelia che nel tratto di Capalbio fa registrare una nuova vittima. Si tratta di Angela Francese, 74 anni, storica esponente della sinistra napoletana ed ex parlamentare. Nata a Napoli, è stata deputata per tre legislature, dal 1979 al 1992, eletta prima con il Partito Comunista Italiano e poi con il Partito Democratico della sinistra. Prima donna a entrare nella segreteria provinciale del Pci, Francese ha cominciato giovanissima l’attività politica. Nel 1987 fu chiamata da Nilde Iotti a collaborare con la presidenza della Camera, ricoprendo l’incarico di segretaria dell’ufficio di presidenza.

Cos’è successo

Francese è deceduta dopo alcuni giorni di ricovero all’ospedale Misericordia di Grosseto. Era rimasta ferita, insieme al fratello di 73 anni, in uno scontro frontale avvenuto lungo la statale Aurelia, all’altezza del Chiarone, a Pasquetta. L’auto sulla quale viaggiavano si era scontrata con una macchina guidata da un uomo di 63 anni anche lui rimasto ferito gravemente e portato a Siena. La settantaquatrenne, invece, insieme al fratello era stata ricoverata al Misericordia dov'è morta a 8 giorni dall'incidente.

L’ennesima morta sull’Aurelia

L’ennesima vita persa a causa di un incidente sull’Aurelia, una strada che nel tratto di Capalbio ha ancora 12 chilometri e mezzo a due corsie. « C’è tanta rabbia – commenta il sindaco di Capalbio Gianfranco Chelini – perché questa contabilità macabra non può continuare. Abbiamo protestato per un tratto che va da Pescia Romana ed arriva fino ad Ansedonia e che grida vendetta e non è comprensibile come possa essere tenuto in questo stato. Non è possibile che ci sia un rischio, un’incidenza della mortalità così alta in questo tratto. E’ l’ennesimo scempio del disinteresse, delle promesse non mantenute. Sono 30 anni che parlano di questo tratto e del bisogno della sua messa in sicurezza. Ne hanno parlato così tanto che sono certo che in qualche parte dell’Italia qualcuno creda che la messa in sicurezza sia avvenuta. E’ una vergogna assoluta del Paese, di tutto il Paese. Siamo sconvolti anche per il fatto che il giorno che muore qualcuno tutti piangano ma poi il giorno successivo la situazione rimane la stessa. Questo – conclude Chelini – è incomprensibile».

L’appello al governo per la sicurezza

Addolorato anche il presidente della Provincia di Grosseto Francesco Limatola che si appella al Governo. «Con profondo dolore apprendiamo della tragedia che ha spezzato un’altra vita sulla statale Aurelia – dice - A nome dell’intera Provincia, esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia e agli affetti cari della vittima, in questo momento di immenso dolore. L’Aurelia continua a essere un tratto insidioso, teatro di troppe tragedie annunciate. Non possiamo più accettare che la mancanza di infrastrutture adeguate si traduca in lutti evitabili. Da anni il territorio chiede con forza interventi strutturali. La sicurezza stradale non è una questione di numeri o statistiche: è una priorità che riguarda la vita delle persone. Per questo, rinnoviamo con urgenza l’appello al Governo e al Ministero delle Infrastrutture affinché vengano finalmente stanziati i fondi necessari per il completamento del Corridoio Tirrenico e per interventi immediati di messa in sicurezza. Le risorse per salvare vite sull’Aurelia ci sono: basterebbe dirottare una parte dei fondi oggi previsti per il Ponte sullo Stretto di Messina verso un’opera concreta e urgente come il Corridoio Tirrenico. Mentre discutiamo qui si muore. A chi oggi piange un proprio caro, dobbiamo rispondere con azioni concrete, perché nessun’altra famiglia debba soffrire per colpa di una strada insicura»

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