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Livorno, trafitta da un tubo alla gamba mentre cammina: ottomila euro di risarcimento

di Luca Balestri
Via Voltolino Fontani (foto d'archivio)
Via Voltolino Fontani (foto d'archivio)

Il caso è stato affrontato nei giorni scorsi in consiglio comunale: l'incidente era avvenuto in via Voltolino Fontani

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LIVORNO. Sono 7.906,69 gli euro che il Comune dovrà risarcire a una cittadina per uno spiacevole episodio di sei anni fa. È l’8 aprile 2019 quando passeggiando sul via Fontani viene trafitta da un tubo di ferro conficcato nel terreno. Ha sbattuto sul tubo non per sua disattenzione, ma perché non era visibile a causa della vegetazione, né segnalato. È così che la donna si è ferita alla gamba destra. Da qui, la richiesta di risarcimento. È l’assessora al bilancio Viola Ferroni a parlare del caso in consiglio, presentando la delibera, poi approvata a maggioranza: «Riconoscimento legittimità debiti fuori bilancio derivante da sentenze per risarcimenti».

«Esprimo piena vicinanza alla persona coinvolta in questo episodio. Ma vorrei dire che stiamo parlando di un fatto avvenuto l’8 aprile 2019 (quando la giunta Salvetti non era ancora in carica, nda) – spiega l’assessora –. L’avvocatura civica ha l’ingrato compito di venire in consiglio solo quando ci sono casi in cui il Comune è chiamato a rispondere alle responsabilità. In tutti gli altri casi, e sono la maggioranza rispetto ai procedimenti in cui il Comune è coinvolto, non si vede». Per Ferroni le somme risarcitorie «sono risibili rispetto a una città con 153mila abitanti, con un territorio vasto e complesso».

Non la pensano così le opposizioni, secondo le quali quanto successo potrebbe accadere nuovamente, dato che l’amministrazione non cura abbastanza la città. «Oggi la situazione di Livorno è la stessa del 2019. Invito l’assessora a fare un giro in via della Cinta esterna, se non si perde tra le sterpaglie, per vedere lo stato in cui versa la nostra povera città», tuona il leghista Carlo Ghiozzi. Per Costanza Vaccaro, di Alternativa popolare, «noi in città non di rado acquistiamo situazioni che i cittadini segnalano, che sono di grande rischio. Su questi casi il tempismo deve essere totale, e l’amministrazione deve saper individuare i casi evidenti». Non più cauto Alessandro Perini (FdI). «Quanto accaduto alla cittadina arriva nella città della ribotta. In questa città mancano le cose ordinarie, e invece ci si basa su quelle secondarie, come la ribotta, pagar il cantante, pagare il direttore artistico, il teatrino. Noi vorremmo una città in cui arrivano prima i cittadini, prima le cose banali».

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