Livorno, Lenny Bottai risponde a FdI e affonda: «È il Comune a essere in debito»
Il pugile risponde ai consiglieri comunali Marcella Amadio e Alessandro Perini: «Ci hanno accollato delle spese che non erano nel bando»
LIVORNO. «Questi due personaggi hanno fatto una conferenza stampa utilizzando notizie parziali». Lenny Bottai, che attraverso l’associazione Spes Fortitude gestisce la palestra comunale di via Lamarmora 71, risponde così agli attacchi dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Marcella Amadio e Alessandro Perini. Oltre 16mila gli euro che secondo i due politici Bottai deve dare al Comune, tra affitto e costo dell’energia della palestra.
Il pugile si presenta in conferenza stampa insieme al suo avvocato Francesco Donati. «Quella dei consiglieri – dice – è una questione ad personam nei miei confronti. Lo striscione che hanno esposto durante la conferenza stampa dice “Lenny non paga l’affitto”. Ma tutta la questione riguarda la Spes Fortitude, non me».
Bottai poi specifica anche perché i consiglieri si occupino spesso della sua gestione della palestra. «Con la consigliera è una storia annosa, che deriva da fatti personali di lungo corso. All’altro stanno andando un po’ male le cose. Ha fatto un video in cui dice di essere stato aggredito (da Bottai, ndr) e poi è stato denunciato per rissa. Stiamo valutando come muoverci legalmente». Poi entra nel merito della questione. «Loro hanno detto che noi prendiamo soldi dal Comune, ma queste persone non sanno leggere i fogli», inizia così l’analisi di Bottai della storia tra la Spes Fortitude e l’amministrazione comunale.
La diatriba tra la Spes Fortitude e il Comune è lunga ormai sette, dato che è iniziata quanto l’associazione ha preso in gestione la palestra. «Prima di mettere al bando il bene, non ne è stata fatta una ricognizione. Così il giorno in cui ho aperto mi sono ritrovato a fare un bagno per disabili, che mancava, abbattendo due bagni per le donne, in accordo con il Comune. Ma il Comune poi, in contraddizione con se stesso, mi ha riconosciuto soltanto le porcellane per il bagno, cioè 488 euro».
Da qui, l’incontro con l’ente, in cui Bottai dice all’amministrazione che gli hanno riconosciuto solo una parte dei soldi spesi dalla Spes Fortitude. «Da quel momento c’è un carteggio in corso tra il Comune e il mio avvocato. Noi abbiamo detto al Comune che congeliamo i soldi e che si decidano, altrimenti si fa una causa giudiziale per chiedere il rimborso di quanto abbiamo speso».
Chiarisce anche sulla questione energetica: «Ho pagato all’idraulica Martelli 3. 200 euro per mettere i tubi dell’acqua calda. Il Comune mi ha chiesto di pagare i lavori. Già nell’accordo con la vecchia società il Comune doveva fare i lavori per mettere il boiler – dice – . Per fare questi interventi, i primi sei mesi del bando siamo stati chiusi. Ma il Comune ci ha comunque mandato l’affitto, 2.590 euro. Con queste cifre il credito che ho verso il Comune è già di seimila euro, oltre ai mancati introiti dovuti ai primi sei mesi di chiusura».
Il Comune poi, a fine 2022, ha chiesto alla Spes «di dare 3.900 euro per il boiler dell’acqua calda ma questa è una cosa che non è mai stata contrattualizzata. Il Comune mi chiede una cosa che non esiste nel capitolato». In definitiva, «con il Comune abbiamo aperto una mediazione che è fallita. Noi abbiamo sempre pagato, finché non è scaduto il bando – dice –. Solo per rifare i bagni ci sono voluti settemila euro, poi abbiamo messo anche la gomma a terra. Mi sa che è il Comune che deve qualcosa a noi, anche se per loro il credito della Spes Fortitude non esiste».