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Danni a Shangai e il nuovo Busoni, la Virtus Livorno apre una raccolta fondi: «Aiutateci»

di Stefano Taglione
Il Busoni di Banditella
Il Busoni di Banditella

Il presidente dell'associazione, Giuseppe Barbato: «Abbiamo bisogno anche di volontari». La polisportiva ha in concessione dal Comune il campo di Banditella dove ha investito 350mila euro per il restyling, mentre in via Giolitti ha temporaneamente chiuso la struttura presa in affitto dalla chiesa dopo i numerosi atti vandalici

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LIVORNO. Da una parte il restyling del Busoni, il campo sportivo di Banditella che nel tempo era diventato una foresta e che il Comune ha assegnato in concessione in cambio dell’annunciata super-riqualificazione da 350mila euro, fra nuovi spogliatoi, impianti di illuminazione e videosorveglianza e rimozione degli abusi edilizi. Dall’altra il tentativo di non lasciare per sempre Shangai, nella fattispecie la polisportiva accanto alla parrocchia della Sacra famiglia di via Giolitti, nei cui locali nelle ultime settimane si sono moltiplicati i vandalismi, l’ultimo ad opera di un gruppo di minorenni che hanno spaccato una porta, danneggiato le stanze e lanciato perfino una bici sul tetto, con la polizia che ha fermato uno di loro di appena 12 anni, quindi non imputabile.

La Virtus Livorno, dopo i raid e il progetto annunciato nel recinto di gioco di via Raffaello Sernesi, chiede aiuto: «Abbiamo bisogno di soldi, di partner, di collaborazioni, ma anche di volontari nei ruoli di dirigenti, custodi e allenatori», le parole del presidente della società, Giuseppe Barbato. Un appello accorato, quello del responsabile dell’associazione, che in Banditella ha già iniziato a operare e entrerà nel vivo con il cantiere al termine della stagione sportiva. Mentre nel rione nord, a causa degli ultimi atti vandalici, è stato «costretto a chiudere». «Vorremmo riaprire a beneficio della collettività – le parole del presidente – ma all’interno di una cornice di sicurezza che possiamo raggiungere solo attraverso l’aiuto delle istituzioni. I nostri sono progetti essenzialmente sociali: a Shangai abbiamo creato fra le altre cose una scuola di calcio completamente gratuita e siamo diventati nel tempo un punto di riferimento per i ragazzi del quartiere, che da noi non hanno mai fatto confusione, mentre in Banditella puntiamo sempre su iniziative simili, collaborando con la parrocchia e le associazioni, fra cui la Misericordia di Antignano. Abbiamo vinto il bando pubblico indetto dall’amministrazione proprio per la valenza sociale delle nostre idee, nell’interesse della collettività. Chiaramente i soldi che ci arriveranno per il Busoni contribuiranno a diminuire la rata da ripagare per il prestito concesso, viceversa andremo avanti lo stesso, su questo non ci sono dubbi».

Barbato, nella gara, ha prevalso sulla Portuale riconducibile all’imprenditore Mirco Peiani, patron di Uappala. La proposta della Virtus aveva previsto l’impegno di un mutuo di dieci anni da accendersi col Credito sportivo, atto alla realizzazione di un intervento per un totale di 370mila euro «perché noi siamo piccolini e più di tanto non possiamo fare», aveva spiegato lo scorso agosto l’associazione dopo l’assegnazione. Ora servono partner, sponsor e collaborazioni. Per questo è stato aperto un conto corrente per chi vuole donare e aiutare la polisportiva: Iban IT43G0707513900000000729370, intestato a “Virtus Livorno A.p.d.”. «Sul nostro sito web, www.virtuslivorno.it – prosegue Barbato – presto inseriremo tutte le informazioni per un’iniziativa di crowdfunding che abbiamo avviato proprio per cercare fondi. Chiunque voglia chiedere informazioni può chiamare il numero 371 6139423, mentre nella causale del bonifico se uno ha piacere di contribuire solo per Shangai o per il Busoni lo può indicare e noi rispetteremo la sua volontà».

Nel rione nord si cercano anche educatori e animatori per progetti ad hoc per i ragazzi: «Voglio sottolineare una cosa – prosegue Barbato – molto importante: chi fa confusione, qui, non sono i ragazzi del quartiere, ma altri che vengono da fuori. I nostri giovani li conosciamo, non fanno casino qua, si sono sempre comportati bene. Ho letto che la questora Giusy Stellino dice che a Livorno non ci sono le baby gang: è vero, ha ragione, non ci saranno le cosiddette “baby gang all’americana”, ma comunque ci sono giovani che fanno confusione, basti vedere quello che ogni tanto accade a Porta a Mare. C’è sicuramente un problema giovanile, perché questi minorenni provocano parecchi danni, noi e il parroco ne siamo i testimoni. Fra l’altro la loro prepotenza ha allontanato i ragazzini perbene, quelli che venivano a giocare qui, così come gli allenatori, i dirigenti e un po’ tutti i collaboratori. Chi viene qua se esiste un problema di sicurezza? Per questo chiedo aiuto alle istituzioni, ringraziando ovviamente la polizia di Stato per il lavoro svolto qualche sera quando ci hanno arrecato gli ennesimi danni, per la seconda volta in 15 giorni, visto che prima ci avevano messo fuori uso le telecamere interne». Per quanto riguarda il Busoni, dove ora la società ha spostato la sua sede e le squadra giocano, i lavori sono già cominciati fra spogliatoi rimessi in sesto e stanze ristrutturate. Negli ultimi mesi, inoltre, sono partite le varie collaborazione, come ad esempio quella con “Vivi Antignano”, che ha visto anche la presentazione di un libro. Ma non basta. Perché ora c’è bisogno di aiuto, dato che per riqualificare il campo servono soldi (parecchi, 350mila euro) e anche per riparare i danni nella struttura di via Giolitti, dove i vandali hanno perfino lanciato una bicicletta sul tetto di una struttura, l’impegno economico non sarà banale. «Serve l’aiuto di tutto, noi vogliamo mettere in atto progetti dall’alta valenza sociale, ma occorrono soldi».

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