Livorno, discarica di 150 metri tra le ex fabbriche: via Enriques è di nuovo una vergogna
Ingombranti di ogni tipo, materiali edili, infissi, banconi di bar e pure il rimorchio di un Tir
Livorno Pensare quanti bicchieri, piatti, tazzine saranno passati da quel ripiano in acciaio. E così all’interno di ciò che era prima un forno quante cose buone saranno state riscaldate. Pronte per essere servite. E pure lo spazio che sicuramente conteneva un piccolo frigo quante, invece, ne avrà raffreddate di lattine, succhi, latte. Metri di bancone, con tutta probabilità di un bar: si fa il restyling e quella vecchia carcassa si butta lì. Nel mezzo a quella che è tornata ad essere una lunghissima e vergognosa discarica lungo strada. In barba all’ambiente, al rispetto delle regole, al senso civico, ai cittadini. Qui via Enriques, quasi centocinquanta metri di scempio a cielo aperto. Ci risiamo.
Non è certamente una novità che questo stradone che da via Firenze porta nelle aree retro-portuali sia “delizia” degli incivili che scaricano di tutto. E che torni ad essere “croce” per tutta una città che fino ad ora non è riuscita a superare, ad arginare, questa inciviltà così ricorrente. Che dal punto di vista giuridico vuol dire illeciti amministrativi e anche reati. Che per tutti i livornesi significa obbligare il Comune a pulizie straordinarie che incidono sulle bollette di tutti.
«Torno a ripetere che l’unica soluzione per questo scempio continuo di via Enriques è l’installazione di telecamere: la prima volta che come associazione ci andammo a pulire fu il 2018, prima del covid», sottolinea Sergio Giovannini presidente dei volontari del gruppo Acchiapparifiuti che di discariche abusive e pulizie ne sa. E anche parecchio.
Fiera degli ingombranti
Da anni, almeno da quando la Trw ha mandato a casa 400 lavoratori tra il 2014 e il 2015, questa grande strada – nella sua parte finale – diventa una sorta di fiera degli ingombranti. A vedere la quantità di materiali lasciati, di ogni tipo, viene proprio da dire che là, nelle ore notturne, arrivino proprio camion di “svuota-tutto” che scaricano lì, invece che procedere a regolare smaltimento. Infissi, vetrate, divani, materassi, letti, armadi, frigoriferi, cataste di materiali edili, pannelli in legno accumulati a piramide. E ancora sedie da ufficio, plastiche di tutti i tipi, sacconi neri zeppi di chissà cosa, barattoli di tinte. Fogli e foglini. Macerie e vetri sparsi ovunque. Il Tirreno tra il 2018 e il 2019 ha raccontato a più riprese delle tonnellate di spazzatura abbandonate lungo quella strada. E anche nel 2023 solito scempio. Medesima denuncia del giornale e di tanti livornesi che segnalano la situazione. E come sempre il Comune che manda Aamps a pulire e la notte successiva, a volte addirittura poche ore dopo, i vandali del terzo millennio ripartono. A scaricare. Nel tempo sono state pure fatte decine di sanzioni: perché ovviamente, frugando in tutto quel mare di rifiuti, salta sempre fuori un indirizzo oppure una indicazione che rimanda al mittente. A quegli scaricatori seriali. Ma a fronte di chi diabolicamente persiste ecco che l’unica, possibile, soluzione è quella di installare fototrappole. Il Comune ne ha acquistate, infatti, 24: sono arrivate nel 2024, acquistate per 92mila euro e finalizzate proprio in casi come via Enriques. Ovvero per arginare situazioni dove non si riesce a individuare i responsabili con altri mezzi.
Pure un cassone di un tir
È come se questi centocinquanta metri di indecenza fossero divisi in due. Divisi per metà da un lungo cassone di camion, senza targa, che giace in disuso. Sicuramente dimenticato da tempo. Tanto che in alcune sue parti, al di sotto del cassone, qualcuno ha depositato rifiuti. Tanto per restare in tema. Un salto nel passato. Nei primi sei mesi del 2023 Aamps è intervenuta quattro volte per ripulire via Enriques dalle discariche abusive, su autorizzazione dell’ufficio ambiente. Quattro interventi costati circa 10mila euro e partiti dopo le indagini della polizia municipale. Nella maggior parte dei casi sono stati portati via rifiuti ingombranti, come i frigoriferi, o inerti, macerie da demolizioni. A distanza di due anni la situazione non è cambiata di una virgola. Anzi. A discapito della collettività tutta.
Presto le fototrappole: lo garantisce il Comune
Livorno Il Comune e l’assessora all’Ambiente Giovanna Cepparello conoscono bene la situazione di via Enriques.
Sono anni che quella strada di grandi ex fabbriche come Spica, Delphi, Trw è diventata una sorta di discarica abusiva cittadina. Meta di scaricatori seriali. L’amministrazione, attraverso Aamps pulisce (pulizie speciali con costi a carico della collettività, ovviamente), e a distanza a volte anche solo di ore lungo la strada tornano i mucchi di “svuota tutto”.
Adesso il Comune corre concretamente ai ripari. E nel giro di poche settimane installerà anche in quell’area nevralgica le attese fototrappole. «Su quest’area è stato interessato anche il nucleo videosorveglianza del comando», puntualizza l’assessora. Che aggiunge a riguardo: «Attualmente la polizia locale ha incaricato la ditta di procedere ad installare fototrappole per deposito rifiuti in quell’ area dove nel 2024 sono state effettuate indagini dal nucleo Edilizia-Ambiente della polizia municipale: questo verrà fatto nel giro di settimane». Le fototrappole aiuteranno a far pagare i responsabili dello scempio. E sicuramente per qualcuno ci saranno ripercussioni penali a giudicare dai rifiuti abbandonati. Cepparello garantisce la rimozione della discarica in tempi brevi: «Nonostante siano in corso indagini, l’area non risulta sottoposta a sequestro, e i rifiuti saranno quindi rimossi in tempi piuttosto brevi».
E sono partite le denunce. «Verso la fine di giugno scorso il nucleo controllo Edilizia/Ambiente del Comando ha svolto un'attività investigativa, all'esito della quale è scaturita una denuncia a carico di ignoti presentata alla competente Procura della Repubblica di Livorno».
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