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L'ospite d'onore

A Livorno la scrittrice d'Irlanda Catherine Dunne tra al Cecioni. E annuncia al mondo il nuovo libro: «Sarà una storia vera»

di Luca Balestri
A Livorno la scrittrice d'Irlanda Catherine Dunne tra al Cecioni. E annuncia al mondo il nuovo libro: «Sarà una storia vera»

L’autrice di fama internazionale madrina del liceo. È in città per il San Patrizio Livorno festival

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LIVORNO. «Sto lavorando a un nuovo libro. Per la prima volta scriverò una storia vera, di un uomo che è emigrato in Irlanda dalla Germania, dopo la seconda guerra mondiale, e che era molto importante nella comunità artistica degli anni Cinquanta». È davanti agli studenti e alle studentesse di terza, quarta e quinta del liceo Cecioni che l’irlandese Catherine Dunne, scrittrice di fama internazionale, annuncia il suo nuovo libro.
Per la prima volta in presenza nell’aula magna del liceo, l’autrice ha incontrato i ragazzi in occasione del San Patrizio Livorno Festival in corso in città, con quartier generale all’ex cinema Aurora.
Più esattamente, nella cornice del progetto “The cream tea and old books debating society”, i liceali hanno non solo letto in lingua originale l’ultimo libro dell’autrice “A Good enough mother”, ma anche preparato la giornata di dibattito con l’autrice. Che è stata intensa, ricca di momenti di scambio tra chi ha scritto il bestseller e chi tra qualche anno ricorderà l’incontro con l’autrice come uno dei più bei ricordi degli anni della scuola.
I ragazzi non vedevano l’ora di incontrare la “madrina internazionale della scuola”, che grazie al festival irlandese-labronico ormai è da qualche anno che frequenta la nostra città. «Organizzare questo incontro è stata una grande fatica, ma l’esperienza che abbiamo avuto con Dunne ne è valsa la pena. È stato qualcosa di diverso, che non facciamo mai», così la studentessa Ludovica Giachetti, che insieme al suo compagno Pietro Petroni ha presentato l’incontro.
«Non capita tutti i giorni di poter parlare con gli autori che si studiano in classe -aggiunge Petroni- È come se avessimo avuto l’opportunità di parlare con qualcuno con cui abbiamo parlato tutto l’anno in realtà, studiando i suoi testi».
Parola alla grande scrittrice. «Essere qui con voi oggi è assolutamente delizioso. Questo è un pomeriggio di valore», esordisce davanti agli alunni. «Il valore della lettura è quello di riuscire ad essere empatici. Perché attraverso le storie che leggiamo riusciamo a vivere delle vite completamente diverse dalla nostra».
Per l’irlandese, il parere che i lettori danno ai suoi libri è fondamentale. «Gli scrittori spesso leggono solo i commenti che fanno le riviste specializzate, scritte da qualcuno che è pagato per farle -dice- Ma per me il responso che i lettori danno sui miei libri è più importante».
Diversi i temi che sono stati affrontati durante il dibattito dei ragazzi. Basandosi sul libro, gli studenti hanno dialogato sul mondo di oggi insieme all’autrice.
«I romanzi non sono racconti di fatti reali, ma prodotti dell’immaginazione -spiega Dunne- Leggere romanzi, così come scriverli, è un modo in possiamo accedere alla verità, una verità diversa naturalmente da quella che raccontano i giornali».
Da qui, l’invito: «Ragazzi, keep it reading!». Non sono mancati, da parte di Dunne, apprezzamenti sulla città di Livorno. «Mi è piaciuto molto il mercato centrale, che non è solo un mercato, ma un vero e proprio punto d’incontro -racconta- E poi ho camminato lungo i canali. E la Fortezza nuova è davvero lovely».
Nel suo soggiorno in città, la scrittrice d’Irlanda ha assaggiato anche le nostre specialità. «Ho mangiato il cinque e cinque di Gagarin. Fantastico». Alla scrittrice la scuola ha donato un regalo: una targa con il simbolo del liceo, che celebra il rapporto tra Dunne e il Cecioni.
“Un ringraziamento a Catherine Dunne, per la collaborazione nel segno dell’amicizia e della cultura fondata sulla lingua e sul sapere”, si legge nella targa. Dunne ha ricevuto l’omaggio dalle mani del dirigente scolastico Rino Bucci: «Avere qui Dunne è stato un sogno che si è avverato, e segno del sempre più profondo legame che la scuola ha con il San Patrizio Livorno Festival», le parole del preside. Molto contenta anche Claudia Tirendi, una delle professoresse di inglese che ha seguito il progetto: «Dunne da ex insegnante ha trattato i nostri alunni come fossero stati i suoi, e questa è una cosa bellissima». 
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