Frana a Nugola, è corsa contro il tempo per mettere le case in sicurezza
Strada da pulire e fabbricati da abbattere. Paoli: «Bisogna fare alla svelta»
NUGOLA. La strada è chiusa poco dopo la struttura della scuola elementare. È il primo giorno della settimana e il sole splende nel primo pomeriggio, con i genitori che attendono l’uscita dei propri figli. La sindaca di Collesalvetti ha da poco lasciato la zona, dopo aver fatto una nuova ricognizione dove c’è la frana che spezza in due la frazione di Nugola.
La scarpata sull’inizio di via della Cerreta ha definitivamente ceduto, su un fronte di una quarantina di metri, dopo la grave ferita già aperta a causa del maltempo del 2 novembre 2023. Un evento meteo che costò anche gravi danni in prossimità dell’innesto con Guasticce - Mortaiolo - Vicarello, tratto ripristinato la scorsa estate e lavori per oltre 800 mila euro, ma appena finito di asfaltare con una segnaletica nuova fiammante, proprio ieri verso le 15, 30. Lo smottamento di sabato, ha spostato i cordoni di new jersey che mettevano in sicurezza metà carreggiata, permettendo il passaggio dei mezzi con un semaforo temporizzato a disciplinare il senso unico alternato.
La terra, mista alla vegetazione ha raggiunto il lato opposto fino al marciapiede. Ed i residenti dei civici che vanno dal 63 al 67 sono stati fatti evacuare. Quattro nuclei familiari, nove persone in totale, per le quali non si è resa necessaria la procedura di albergazione che il Comune aveva attivato, perché hanno trovato ospitalità da alcuni parenti.
È chiaro che la situazione debba intendersi come provvisoria. «Cerco di trovare un dialogo accelerato fra i proprietari della abitazione sopra la frana e la Provincia, soggetti di una disputa che dura da troppo tempo – dice la prima cittadina Sara Paoli –.Il mio scopo è quello adesso di far tornare nella propria casa le persone ora sfollate il prima possibile. E questo, potrà accadere solo dopo aver rimosso il materiale sulla strada, evitare che la frana si estenda nell’attendere un intervento definitivo e dopo aver abbattuto i due fabbricati pericolanti (un gazebo e un garage, ndr) che ormai devono essere demoliti. Bisogna fare alla svelta, prima che sia troppo tardi e che quella enorme massa di terra finisca col travolgere le case».
Stamani dovrebbe essere operativa sul posto la ditta Abate. Ci sarà bisogno di tutta l’abilità di chi manovra i mezzi meccanici perché anche la posizione non agevole complica le cose. «Si fosse intervenuti prima, la situazione sarebbe stata meno grave e meno onerosa rispetto a quella che ci troviamo davanti adesso», commenta in zona qualcuno.
Intanto, l’idea di progetto che c’era fino alla settimana scorsa, può essere cassata. Serve un lavoro più strutturato. Si vede che dei manufatti sono franati insieme alla terra. Quel che resta, si affaccia pericolosamente quasi sospeso in aria. Rischia però anche l’abitazione. Che si trova a circa otto metri da dove comincia a rotolare il terreno sotto i piedi. C’è da fare presto, perché il fine settimana prevede di nuovo pioggia.