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Lutto

Livorno, muore nel sonno a 29 anni nella sua casa: «Addio Roberto, eri un ragazzo buono»

di Claudia Guarino
Livorno, muore nel sonno a 29 anni nella sua casa: «Addio Roberto, eri un ragazzo buono»

Era l'ex portiere della Nuova Arlecchino. Fissati i funerali

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LIVORNO. Un ragazzo in gamba, bravo. Uno che si dava molto da fare per portare avanti le sue passioni. «È stato con noi per diverso tempo – racconta Natascia Lombardi, presidente della Nuova Arlecchino – è sempre stato buono con tutti». Roberto Jelaca è morto nel sonno un paio di giorni fa ad appena 29 anni e, adesso che non c’è più, lascia un grande vuoto nei cuori delle tante persone che gli volevano bene. In quelli dei compagni di squadra e degli amici. E soprattutto in quello della mamma Ivana.

Roberto è morto nella casa in cui viveva con la mamma, nel sonno, probabilmente per un malore.

E il dottore del 118, arrivato a bordo dell’automedica insieme ai volontari della Svs di via San Giovanni, non ha potuto far altro che constatare il decesso. Jelaca, in passato, aveva giocato come portiere nella squadra della Nuova Arlecchino e, tra le altre cose era appassionato di computer.

Chi lo conosceva lo descrive come un ragazzo allegro e sveglio, come uno che trasmetteva serenità perché – dicono gli amici – era buono d’animo.

La salma di Roberto Jelaca è stata trasportata alla camera mortuaria del cimitero comunale dei Lupi, alla Cigna, da un mezzo delle onoranze funebri e questa mattina venerdì 28 febbraio  alle ora 11 sarà diretta verso la cremazione. Questa mattina, dunque, chi vorrà potrà portare un ultimo saluto al ragazzo gentile, all’amante del calcio e dei videogiochi, sempre pronto ad aiutare gli altri e capace di trasmettere la gioia che aveva nel cuore.


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