Livorno, tre baracchine maxi e su un piano: ecco come sarà la nuova passeggiata
Demolizioni da marzo e poi ricostruzioni: «Operazione con quasi 3 milioni a bilancio»
LIVORNO. Prima andranno giù (entro metà maggio) le due baracchine davanti all’Acquario. Poi, mentre si procederà con la ricostruzione della nuova struttura, si provvederà a spazzare via le altre. Parallelamente (ma solo a partire dall’autunno) sarà cambiata la viabilità per l’accesso all’Acquario. E, alla fine, una volta completato il piano, su ogni piazzetta del lungomare (Acquario, moletto Nazario Sauro e Scoglio della Regina) ci sarà una baracchina nuova di zecca. Ciascuna su un unico piano e più ampia rispetto a quelle attuali, anche perché ingloberà la volumetria fino a ora pensata per due strutture. «Sul tema baracchine – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Federico Mirabelli – siamo al punto di svolta. Porteremo a compimento l’operazione di riqualificazione del lungomare iniziata durante lo scorso mandato per cui abbiamo risorse certe». Cioè i 600mila euro già previsti per rimettere a nuovo l’area di fronte all’Acquario più «due milioni e 260mila euro (suddivisi in due annualità, ndr) per il resto delle baracchine». Il tutto procedendo per step e con un primo obiettivo ben chiaro di fronte: demolire le baracchine all’Acquario entro il 14 maggio. In tempo, cioè, per il festival del mare. Ma andiamo con ordine.
Il primo passo
Come già anticipato dal Tirreno, il primo step dei lavori (già affidati) consiste nell’abbattimento delle due baracchine davanti all’Acquario, che saranno smontate e il materiale smaltito. «Abbiamo già effettuato vari sopralluoghi – spiega Mirabelli – e il via ai lavori è previsto entro la prima metà di marzo. Confidiamo, salvo imprevisti, di rendere fruibile quell’area per la Biennale del Mare e, nel frattempo, sistemeremo dei teli attorno alle altre strutture per garantire maggior decoro». Dopodiché, ma solo in autunno, sarà spostata la strada che attualmente passa di fronte ai Tirreno in modo tale da farla confluire direttamente nel parcheggio dell’Acquario.
La fase due
Dopodiché si passerà alla seconda fase degli interventi che, prosegue Mirabelli, «riguarda il completamento delle opere di abbattimento delle strutture e la nuova edificazione». Venuta meno la possibilità del partenariato tra pubblico e privato e della concessione di valorizzazione, l’amministrazione ha di fatto avocato tutto a sé. Gli uffici (guidati dall’ingegnere Fabrizio Mori) si stanno occupando dei progetti per le nuove costruzioni e si provvederà, a tempo debito, all’appalto dei lavori. Ma su questo frangente, sebbene ci siano già delle idee di partenza, il procedimento è in corso e molte cose si sapranno poi.
Le nuove baracchine
«L’idea è quella di costruire la baracchina di fronte all’Acquario e, nel frattempo, demolire le altre muovendosi da sud verso nord – sottolinea l’ingegner Mori –. Ma questo è un procedimento che deve essere ancora definito». E che aspetto avranno le nuove baracchine? E che materiale sarà utilizzato per costruirle? «Anche questi aspetti sono in fase di definizione. Sicuramente saranno strutture che si svilupperanno su un unico livello senza che ci siano piani superiori». Mirabelli aggiunge che «ci muoviamo nell’orizzonte del masterplan e vogliamo portare avanti un percorso di confronto con le categorie economiche». Anche perché lì esistono ancora due attività commerciali: la friggitoria e la gelateria. «È un percorso che richiederà tempo. Proviamo ad entrare nel vivo della fase due nel corso del 2026 tenendo conto che dovremo portare avanti un confronto con la Soprintendenza». Se, quindi, «per quanto riguarda Sul 2025 c’è un cronoprogramma preciso, la seconda fase deve ancora essere definita nel dettaglio».
Le concessioni
Poi chiaramente dovrà esserci l’affidamento in concessione delle baracchine. Ma questa è un’altra storia, considerando che dovranno essere elaborati bandi ad hoc. Le destinazioni d’uso delle strutture, comunque, rimangono collegate a servizi e commercio al dettaglio mentre, aggiunge Mirabelli, «non è detto che una baracchina comprenda un’unica una concessione. Si potrebbe anche pensare di arrivare fino a tre, ma si tratta di capire che tipo di attività ci si insedieranno». Vedremo.
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