Livorno, il racconto di una madre: «Mio figlio di 11 anni maltrattato da due controllore sull’autobus»
Multato per non aver timbrato il biglietto: «Ma non gli hanno dato il tempo...»
LIVORNO. «Non si fa così, non si trattano così i bambini. Mio figlio ha solo undici anni». A parlare è la madre di un bambino che su un autobus di linea di Autolinee Toscane, il 4+, sarebbe stato trattato da due controllore, mercoledì scorso. Salito sul bus in via Garibaldi con un borsone da palestra, il ragazzino sarebbe dovuto scendere a una fermata in piazza Attias.
Il racconto
«Mio figlio è salito sul mezzo con il borsone della palestra. Il tempo di sistemare il borsone, già pesante per un bambino, ed è andato a timbrare il biglietto – racconta la madre – . Ha provato per un po’a timbrare il biglietto alla macchinetta, ma ha avuto delle difficoltà, dato anche che pioveva e che aspettando il bus il biglietto si era inumidito». Quando le due controllore sono salite, alla fermata successiva a quella dell’undicenne, avrebbero quindi trovato il ragazzo ancora in fase di timbratura. Impedendogli di timbrare il biglietto.
«Hanno visto mio figlio che stava timbrando, e una delle due gli ha bruscamente tirato giù il braccio, per non permettergli di fare il biglietto», continua la madre, che racconta i fatti agitatamente, pensando al trattamento che suo figlio di soli undici anni ha ricevuto. «Hanno chiesto i documenti a mio figlio, ma i suoi documenti li tengo io. Loro lo hanno minacciato dicendo che avrebbero chiamato i carabinieri. Ma a undici anni di solito non si va a giro con i documenti», dice la signora. Oltre al danno, la beffa: «Mio figlio ha ricevuto la multa, perché non credevano che stesse già timbrando il biglietto quando loro sono salite – il racconto – . E quando ha chiamato me, davanti alle controllore, loro gli hanno detto che non avrebbero parlato con la sottoscritta. Ma perché? Perché non hanno voluto parlare con la mamma del bambino?».
Il percorso
E se è vero che per raggiungere la palestra il ragazzino sarebbe dovuto scendere in piazza Attias, «anche nonostante la multa che gli avevano fatto appena saliti, siccome non credevano che non avesse i documenti con sé, non lo hanno fatto scendere fino a Salviano, facendogli saltare la palestra. E per un bambino di undici anni tornare con il buio (la multa è delle 17:32, ndr) da Salviano, verso la zona Garibaldi, non è bello». La madre del ragazzo ha già avviato la pratica per chiedere l’annullamento della sanzione ricevuta dal bambino. «Sono andata nella sede di Autolinee per richiedere la cancellazione della multa. E la persona che era là a lavorare mi ha detto che non è la prima volta che qualcuno va a raccontare fatti simili».
La posizione di Autolinee Toscane
Contattata dal Tirreno, Autolinee Toscane dichiara che «l’azienda farà una verifica interna e valuterà quanto successo per prendere gli eventuali provvedimenti». Inoltre, l’azienda ci tiene a ricordare che «su tutti i nostri bus sono presenti telecamere, che registrano quanto avviene, a tutela di tutti: passeggeri, dipendenti e nostri collaboratori».