Il Tirreno

LIVORNO. È stato effettuato anche il test tossicologico sul corpo di Giada Norfini, morta a 39 anni nel pomeriggio di venerdì 7 febbraio dopo un volo dal quarto piano di un palazzo alle Sorgenti. E, in attesa di conoscerne l’esito, si può dire che l’autopsia, a quanto sembra, ha confermato le prime analisi effettuate dal medico legale sul posto. Ovvero che sulla salma della donna ci sarebbero ferite compatibili con una caduta dal quarto piano.

Continuano, insomma, le indagini collegate al fascicolo aperto in procura per spaccio a seguito del ritrovamento di Norfini nel cortile interno del palazzo popolare in via Bastogi. La donna si trovava nell’appartamento al quarto piano – insieme a quello che ha detto di essere un suo amico e di averle ceduto della droga – quando è volata giù dalla finestra.

Delle indagini si occupano i carabinieri della Compagnia di Livorno, coordinati dalla sostituto procuratore Alessandra Fera che dopo i primi rilievi effettuati dai militari del nucleo investigativo, ha sequestrato l’alloggio e disposto l’autopsia affidando l’incarico al medico legale che ha poi effettuato l’esame una settimana fa. Sono inoltre stati effettuati i test tossicologici di cui è atteso l’esito.

Norfini, 39 anni, era stata citata come testimone nel processo che vede imputate due persone per l’omicidio di Denny Magina e avrebbe dovuto deporre nel giorno in cui è stata trovata morta. Tuttavia quell’udienza è stata rinviata per il legittimo impedimento di un avvocato. Nonostante sia una coincidenza, per così dire, particolare, al momento non ci sarebbero elementi per ricollegare le due cose: la testimonianza e la successiva morte dopo il volo.