Il Tirreno

Livorno

Il racconto

Ha un infarto in caffetteria a Livorno, barista-eroe salva una cliente: la paura e il massaggio cardiaco con la dottoressa al telefono

di Stefano Taglione

	Michael Berni, il barista che ha salvato la donna
Michael Berni, il barista che ha salvato la donna

La donna, 49 anni, aveva appena fatto colazione nel locale ed è crollata a terra sbattendo su un tavolo. Michael Berni ha eseguito le manovre in collegamento con la centrale operativa dell’ospedale

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LIVORNO. All’improvviso, subito dopo aver fatto colazione, è crollata a terra. Sbattendo la testa contro un tavolino. Sono stati momenti di terrore quelli vissuti due giorni fa alla caffetteria Berni di via del Mare, ad Ardenza, dove tutto si è concluso per il meglio grazie a un barista-eroe, il trentatreenne Michael Berni, entrato tempestivamente in azione chiamando il 112 e iniziando a fare il massaggio cardiaco alla donna, una quarantanovenne che vive nel quartiere, in stretto collegamento telefonico con la centrale operativa dell’ospedale, che lo ha guidato nei soccorsi fino all’arrivo di un’ambulanza della Svs e dell’automedica dell’Asl con a bordo il medico e l’infermiere del 118.

Il racconto del barista

«Ho tenuto il ritmo, seguendo le indicazioni della dottoressa dall’altra parte della cornetta – le parole del giovane livornese, a cui la quarantanovenne deve la vita –. La signora aveva perso il respiro per ben due volte, poi pian piano si è ripresa, pur rimanendo incosciente. Non la conoscevo, è una cliente occasionale, so però che vive qua in zona perché non era la prima volta che veniva a fare colazione». È stata vittima di un arresto cardiaco, forse causato da un infarto. «La sensazione? Strana – prosegue Berni –. Non ho ancora realizzato, un’esperienza incredibile, ma l’importante è che tutto si sia concluso per il meglio. Io ero concentratissimo sui soccorsi, non so neanche quanto tempo sia passato: forse otto minuti».

L’arrivo dei soccorritori

In quel lasso di tempo, estenuante, Michael ha fatto tutto ciò che poteva. Il massimo. Poi sono arrivati i volontari della Svs di via San Giovanni e i sanitari sull’automedica partita d’urgenza da viale Alfieri. «I soccorritori sono stati fenomenali, non ci sono altre parole per descriverli – le parole del barista –. Hanno applicato le piastre del defibrillatore, scaricando l’elettricità, e intubando la signora. Una volta che le sue condizioni si sono stabilizzate poi sono partiti verso l’ospedale». Berni, in ansia per la cliente, è poi andato in ospedale per sincerarsi del quadro clinico. «Dovevo andarci comunque per una visita – prosegue – quindi sono passato dal pronto soccorso per avere notizie. Chiaramente nessuno avrebbe potuto dirmi nulla, ma ho incontrato i parenti e mi hanno tranquillizzato sulla situazione. Ora sono in contatto con la figlia e la sorella che, se ci sono novità, hanno detto che mi faranno sapere». Lo hanno ringraziato, ovviamente, perché se non fosse stato per lui forse la quarantanovenne non sarebbe più fra noi.

«Le ha salvato la vita»

Con le manovre salva-vita, infatti, ha poi facilitato l’operato dei soccorritori, che con la loro preparazione hanno fatto il resto. «La figlia – prosegue Berni – mi ha confermato che senza il massaggio cardiaco probabilmente sua mamma avrebbe sofferto problemi cerebrali, speriamo a questo punto che vada tutto bene e si riprenda. So che è in rianimazione, monitorata, dovrà sicuramente svolgere altri controlli». «Mio nipote – conferma lo zio di Michael – è stato veramente bravo, lo hanno ringraziato tutti. Si è dimostrato preparatissimo e ha salvato la vita di questa signora».

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