Esplosione a Calenzano, l’emozione dei familiari di "Emi": «In questi mesi conosciute persone meravigliose»
La moglie e il cognato di Emiliano Braccini, il camionista di 51 anni rimasto gravemente ustionato e ora risvegliatosi e fuori pericolo, ringraziano chi è stato loro vicino in questi mesi
LIVORNO. «Vogliamo ringraziare tutto il reparto grandi ustioni di Cisanello, a cominciare dalla direttrice dell’anestesia e della rianimazione Manuela Nicastro e dal primario Antonio Di Lonardo. Medici, infermieri, operatori socio-sanitari e il personale al completo, con noi, sono stati fantastici. Uomini e donne meravigliosi, non ci hanno mai lasciati soli».
Ilenia e Juri Pellegrini, moglie e cognato di Emiliano Braccini – il camionista di 51 anni rimasto gravemente ustionato nell’esplosione del deposito Eni di Calenzano – vogliono ringraziare «tutte le persone che in questi mesi ci sono state accanto». E la lista è lunga. Anche perché l’autotrasportatore di Stagno, dimesso poco più di due settimane fa da Cisanello, ha poi trascorso cinque giorni in rianimazione a Livorno e ora sta facendo riabilitazione all’ospedale di Volterra. Ilenia, insieme ad alcune sue amiche, non lo lascia mai solo. Ogni pomeriggio è con lui, facendosi un’ora di macchina pur di vederlo. E salutandolo dopo mangiato.
«I nostri ringraziamenti vanno anche al nuovo direttore della rianimazione livornese, Baldassare Ferro – le parole della coniuge – alla Svs, l’associazione dove “Emi” ogni sabato presta opera come volontario, in primis al direttore Francesco Cantini. Ma anche a tutti i suoi colleghi di lavoro, che hanno realizzato anche una colletta per supportarci, e ai dirigenti dell’azienda, la Meritrans, encomiabili. Poi ci sono le mie amiche e i suoi amici, sempre accanto, persone stupende. E il mondo della canoa, a livello nazionale, che non mi ha mai fatto mancare il prezioso supporto». Ringraziamenti da estendere anche «al presidente provinciale del Coni, Gianni Giannone, e alla sindaca di Collesalvetti, Sara Paoli, una presenza fissa accanto alla nostra famiglia». E poi al Teatro Goldoni, che ieri sera ha devoluto l’incasso dello spettacolo proprio a “Emi”. «In queste settimane – conclude Ilenia Pellegrini – in ospedale abbiamo conosciuto persone stupende, come i familiari di Luigi Murno, l’operaio di Villa d’Agri di Marsicovetere, in provincia di Potenza, rimasto anch’egli ferito a Calenzano e ricoverato come mio marito a Cisanello. I suoi familiari sono persone uniche, ci siamo dati forza l’un l’altro e abbiamo condiviso dolore e speranza».
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