Le lacrime per la psichiatra di Livorno morta: «Annalisa emanava serenità»
La dottoressa Bani aveva abitato in via Badaloni, il ricordo dei colleghi
LIVORNO. «Ho avuto il piacere di conoscerla: una persona carina, gentile, emanava serenità». Francesca Cerretini, sulla pagina Facebook del Tirreno, ricorda così Annalisa Bani, la psichiatra livornese morta due giorni fa a 50 anni a Gallicano, in Garfagnana, travolta da un’auto mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali.
La dottoressa, che in città aveva abitato in via Badaloni, lavorava nel dipartimento di salute mentale della Valle del Serchio, in provincia di Lucca, ed era coordinatrice per l’Asl locale dei gruppi operativi adulti dedicati alle persone con il disturbo dello spettro dell’autismo. «I colleghi e le colleghe – spiega l’Asl Toscana nord ovest in una nota – esprimono il loro dolore per questo drammatico lutto. Annalisa è ricordata da tutti con affetto per la sua professionalità, ma anche per una sensibilità non comune, unita a una straordinaria disponibilità nei confronti di pazienti e colleghi. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita sia umana che professionale».
Un lutto anche per la Regione. «Il sistema sanitario della Toscana – spiega il presidente Eugenio Giani – si stringe per la improvvisa e tragica scomparsa avvenuta in un incidente stradale della dottoressa Bani. Alla famiglia e ai colleghi l’abbraccio della Toscana». L’associazione “Alba” di Pisa scrive così di lei: «Un grande dolore e una grande perdita: stavamo facendo un lavoro molto prezioso insieme per la riabilitazione dei pazienti psichiatrici e dello spettro autistico. Non abbiamo parole e ci uniamo al dolore di familiari e servizi». Sulle strisce pedonali, martedì scorso, i soccorritori hanno trovato le sue scarpe, mentre a una decina di metri di distanza il cellulare e il sacchetto con generi di abbigliamento, destinati ai figli, che avrebbe dovuto cambiare nel negozio dall’altra parte della strada, sulla Fondovalle a Gallicano. La morte della donna ha sconvolto l’intera comunità, gettando nello sconforto il marito, i due figli minorenni e le persone che conoscevano per le sue qualità umane e professionali. Per la dottoressa si è rivelato inutile il tentativo di rianimazione praticato dal medico e dal personale dell’ambulanza infermieristica intervenuto nell’immediatezza (era stato allertato anche l’elicottero Pegaso, ma le condizioni meteo avverse hanno impedito il decollo) ed è spirata poco dopo essere stata travolta dalla Fiat 500 bianca guidata da un giovane della Valle del Serchio.
Il sostituto procuratore Elena Leone, in attesa della trasmissione degli atti dei carabinieri di Fornaci di Barga che hanno eseguito i rilievi, ha sequestrato la macchina, nominato il medico legale per l’esame esterno del cadavere e indagato il conducente dell’utilitaria con l’accusa di omicidio stradale. Il giovane è stato sottoposto ad alcoltest, che ha dato esito negativo, e si attendono ulteriori accertamenti su sangue e urine. Dai primi riscontri sembra che l’automobilista stesse percorrendo il tratto di strada della Fondovalle – quello in prossimità della caserma dei carabinieri di Gallicano, del supermercato Leclerc Conad e della pizzeria Crancio – a velocità decisamente sostenuta. La zona non particolarmente illuminata, la serata di pioggia battente e la vittima vestita con abiti scuri, sono le altre concause di questa tragedia. Il giovane alla guida, stando a una prima ricostruzione, non avrebbe avuto nemmeno il tempo di frenare, come dimostrerebbe l’assenza di tracce di pneumatici sull’asfalto. La dottoressa è stata presa in pieno, dai primi riscontri sulle strisce pedonali, senza nemmeno rendersi conto di quanto le stava accadendo. Alcuni testimoni hanno udito urlare il conducente della macchina fermatosi subito dopo l’impatto e condotto sotto choc all’ospedale Santa Croce di Castelnuovo.
La psichiatra, nata a Livorno e residente qui fino al 2017, viveva a Castelnuovo di Garfagnana.