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Licenziamenti nei piazzali Bertani a Livorno: scoppia la polemica sull’accordo

di Martina Trivigno
Lavoratori di Asg Consulting nei piazzali Bertani
Lavoratori di Asg Consulting nei piazzali Bertani

Dopo il tavolo in Prefettura, l’incontro con l’Unità di crisi della Regione

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LIVORNO. I sindacati si sono presi alcuni giorni di tempo per riflettere sull’accordo, poi decideranno se firmarlo (o meno). Si è riunito lunedì scorso in Prefettura un nuovo tavolo (il terzo) sulla vertenza dei lavoratori dei piazzali Bertani. Ieri, 21 gennaio, poi, si è svolto un incontro ufficiale con l’Unità di crisi della Regione Toscana e l’assessore Federico Mirabelli.

Tutto era iniziato a una settimana dalla scadenza dell’appalto per i piazzali di movimentazione e stoccaggio di auto nuove: Bertani Trasporti aveva infatti annunciato i licenziamenti. Un pericolo che, ora, è rientrato. Durante il penultimo incontro, presieduto dal prefetto Giancarlo Dionisi, è stata messa sul tavolo la proroga dell’appalto (scaduto il 16 gennaio) fino al 31 gennaio e la promessa, da parte di Bertani Trasporti, di dare un futuro a quei dipendenti di Asg Consulting per i quali era stato annunciato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo. Ma durante l’incontro in Prefettura la società non aveva parlato di esuberi, ma la soluzione proposta era stata questa: per il periodo successivo al 31 gennaio sarà un’agenzia interinale a prendere il posto di Asg Consulting con delle assunzioni dei lavoratori a termine, mirando però, nel breve periodo, al tempo indeterminato.

La nota

Ma ora monta la protesta dell’Unione sindacale di base (Usb) di Livorno. «I licenziamenti nel piazzale Bertani non sono frutto di un calo di lavoro o di una crisi del settore ma bensì di un mancato accordo tra azienda committente, Bertani Trasporti, e azienda in appalto, Asg Consulting – commenta il dirigente sindacale di Usb, Giovanni Ceraolo – . A dimostrazione di ciò le parole dei rappresentanti della società al tavolo in Prefettura: il lavoro sul piazzale c’è e va avanti a pieno regime. Si lavorerà anche sabato e domenica, solo per fare un esempio. Il lavoro c’è anche al netto delle normali e fisiologiche “fluttuazioni” della domanda che sono sempre state affrontate con gli strumenti di legge a garanzia della continuità di lavoro. Il problema, così come dichiarato durante le riunioni, è piuttosto la difficoltà a reperire aziende disposte a firmare un contratto di appalto».

«La soluzione di Bertani è quella di trasferire tutti e 76 lavoratori, a tempo indeterminato e con i giusti inquadramenti, in un’agenzia interinale con contratto di 45 giorni perdendo tutti i livelli di inquadramento – prosegue Ceraolo – . Probabilmente anche in deroga alle prescrizioni del contratto nazionale che impongono un massimo del 42 per cento di lavoratori precari sul totale della forza lavoro all’interno del medesimo sito. In deroga all’articolo 42 che tutela i lavoratori nei cambi di appalto e impone il mantenimento delle medesime condizioni contrattuali».

«Nel tavolo di crisi in Prefettura Bertani non ha accettato le proposte della nostra organizzazione sindacale – conclude – . Proposte di mediazione che potevano aggiungere almeno qualche garanzia in più. Proposte che ci siamo trovati a fare in solitaria rispetto ai sindacati presenti che hanno mantenuto un approccio diverso e che non hanno condiviso neanche la necessità di sostenere, insieme a noi, l’apertura dello stato di agitazione sindacale. Continueremo a monitorare da vicino e con tutti gli strumenti a nostra disposizione l’andamento all’interno del piazzale nell’ottica di salvaguardare tutti i posti di lavoro. Nessuno escluso».

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