Gli occhi di Max Allegri sul campo dell’Armando Picchi a Livorno
L’ex tecnico della Juventus ha preso informazioni per la struttura all’asta in Banditella: almeno tre gruppi si sono già fatti avanti
LIVORNO. Il fiuto non gli è mai mancato. Da calciatore, da allenatore e anche da imprenditore. Perché Max Allegri, se si muove, sa cosa vuole. E il tecnico ex Juve avrebbe messo gli occhi sul campo dell’Armando Picchi, in Banditella. Una struttura all’asta composta da campi da calcio, uno in sintetico e uno in erba, e campi da calcetto, 3 gabbioni, tribuna, spogliatoi e servizi igienici, uffici, bar, locali tecnici e una foresteria che per ora è uno soltanto uno scheletro. Una struttura che adesso inizia a fare gola.
Due aste deserte
Prima cerchiamo di capire come stanno le cose. L’impianto di Banditella, come detto, è andato all’asta. Si era partiti da una base di 1milione e 600mila euro con offerta minima di 1,2 milioni di euro; ma non si è fatto avanti nessuno, così come per la seconda asta. Adesso è in arrivo la terza asta (non c’è ancora una data precisa) e stavolta si parte da un prezzo base di 900 mila euro con offerta minima di 675mila euro
Allegri e il socio
Diverse voci garantiscono che Allegri si è fatto vivo, ha preso informazioni e controllato diversi documenti per valutare se partecipare o meno all’asta. Con lui ci sarebbe un noto imprenditore livornese. Si dice che il futuro di Max potrebbe essere in Inghilterra (al West Ham lo corteggiano un giorno sì e l’altro sì) ma questo cambia poco. Allegri conosce bene la struttura, qui ha svolto anche dei camp estivi per bambini proprio sotto la sua guida. E ha già fatto altri investimenti a Livorno. Indubbiamente l’impianto è un gioiello, può diventare un ottimo affare. Fermo restando che nel conto ci va messo anche che i terreni restano comunque di proprietà comunale (con concessione di 20 anni) e ci sono delle non conformità catastali e urbanistiche.
Altri interessi
Ma non finisce qui. Senza uscire ufficialmente allo scoperto, almeno altri due gruppi si sono fatti avanti manifestando il loro interesse. I nomi restano top-secret ma uno di questi farebbe capo a un imprenditore che ha già avuto trascorsi nel mondo del calcio
L’Us Livorno
E la società amaranto? Sembrava esserci un forte interesse già nei giorni della prima asta e c’erano stati pure incontri tra gli attuali dirigenti del Picchi (che hanno ripreso la gestione forzando l’uscita di Peiani) e la dirigenza dell’Us Livorno. Lo stesso Esciua, dopo aver bloccato l’accordo con la Pro Livorno Sorgenti, vedeva di buon occhio l’idea di un centro sportivo amaranto in questa struttura a due passi dal mare. Ma poi questo interesse sembra sia scemato. A meno che non si aspetti che la base d’asta scenda ancora. Una cosa è certa. Il Livorno ha bisogno di ricostruire il settore giovanile, oggi esiste solo una squadra juniores (da regolamento, in serie D può bastare) ma il prossimo anno (sperando di essere in C) servirà un vivaio vero. E per fare un vivaio vero, serve un campo vero, oltre naturalmente ai giocatori.
Il Picchi, in questa ottica, avrebbe tutto: uno struttura top che potrebbe diventare la vera “Livornello” sempre sognata e mai realizzata, e anche tanti calciatori (dalla Scuola Calcio al settore giovanile) che oggi vestono già la maglia amaranto della società di Banditella. Se ci saranno delle mosse anche dell’Us Livorno, lo sapremo a breve.