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Lutto

Addio prof Galeone, ha insegnato latino e greco a centinaia di studenti

di Giulio Corsi
Addio prof Galeone, ha insegnato latino e greco a centinaia di studenti

Livorno, una colonna del liceo classico. Il ricordo: «Preparava le lezioni alla Normale»

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LIVORNO. Rosanna Galeone, scomparsa sabato all’età di 78 anni, è stata una colonna portante del liceo classico di Livorno. Ha insegnato il latino e il greco a centinaia e centinaia di studenti imberbi che usciti dalle scuole medie, varcando la soglia gloriosa del ginnasio di via Ernesto Rossi, si trovavano ad affrontare la grammatica e le prime versioni di due lingue antiche la cui vitalità e internazionalità è ancora ben presente nella vita di chiunque.

Ha insegnato a quei ragazzi a sfogliare e leggere le microscopiche lettere del “Rocci”, chiave essenziale per chi debba tradurre dal greco antico, e quelle del “Calonghi”, l’unico vocabolario di latino – il più difficile e il più completo – che fosse ammesso nelle sue classi. Ha insegnato la metrica di Omero e la letteratura italiana, facendo conoscere e amare i Promessi Sposi, le figure retoriche, l’arte della composizione. A metà della sua carriera è passata al triennio del liceo classico e ha trasmesso ai suoi allievi la passione per Tacito, Cicerone, Senofonte, Aristofane, per le commedie di Plauto e le tragedie di Eschilo, Sofocle, Euripide, ore e ore di lezione in cui si alternavano magicamente l’umanesimo dei contenuti, le rigide matematiche regole grammaticali e quell’elasticità di ragionamento necessaria in ogni traduzione.

Prof severa, preparatissima, ma dalla grande umanità, ha segnato la vita e il percorso, non solo di studi, di generazioni di livornesi che negli anni d’oro del liceo classico, a cavallo tra gli Ottanta e il primo decennio del Duemila, frequentavano la scuola in cui insegnarono Pascoli e Ciampi e furono studenti Mascagni, Marconi e Modigliani.

Di diritto oggi Rosanna Galeone entra in quella specie di hall of fame (ma forse è più corretta chiamarlo pantheon) di docenti leggendari, temuti e rispettati, del Niccolini Guerrazzi, assieme a Carlo di Spigno, Giovanni Buti, Elio Rossi, don Renato Roberti, Francesco De Luca, Enrica Giordanengo e Aldo Baldini.

Tantissimi i ricordi che ieri sono apparsi sui social, di ex allievi del liceo classico, più o meno noti. Tra tutti ne riportiamo uno, quello di Aurora Matteucci, avvocato, presidente della camera penale di Livorno, che tratteggia con poche ed efficaci pennellate il ritratto di Galeone.

“Nel 1995 ci fu un incontro fortunato e straordinario, di quelli che segnano con l’inchiostro indelebile un intero percorso di vita. Una professoressa, nota per essere severa, sale in cattedra davanti a una classe ribelle. E questo potrebbe essere l’inizio di un noir. Invece è la storia di un grande amore non di quelli a prima vista ma costruito giorno dopo giorno, con le parole di Omero, Saffo, Alceo, Anacreonte, Eschilo, Sofocle, Euripide (le magnifiche lezioni sulla tragedia greca, sulle sue origini, indimenticabili). Si preparava in Normale, Rosanna Galeone, per farci lezione. Così ci disse mentre noi volevamo cambiare il mondo occupando la scuola. Voi siete qui (tradotto: a non fare niente) io intanto vado a studiare per voi. Sapevamo che non avrebbe mai aderito alle nostre rivolte, che le avrebbe criticate (e lo ha fatto) ma mai si sarebbe sognata di trarne conseguenze. Una rettitudine preziosa e rara la sua. E in fondo questa classe indomita le piaceva, eccome se le piaceva. E lei a noi. Eccome se ci piaceva. L’abbiamo adorata dal primo, forse dal secondo, all’ultimo giorno. È stata una donna e un’insegnante straordinaria, una guida, un faro, un esempio”.

Rosanna Galeone lascia il marito Giovanni Viggiani, la figlia Eloisa e i nipoti Lorenzo, Giacomo e Daniele. Il funerale oggi alle 15 presso la chiesa di S. Maria del Soccorso curato dalle onoranze della Misericordia.
 

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