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Porte aperte alle Terme del Corallo. E dopo il restyling della Sala della Mescita adesso è caccia ai fondi per continuare il restauro

di Flavio Lombardi
Porte aperte alle Terme del Corallo. E dopo il restyling della Sala della Mescita adesso è caccia ai fondi per continuare il restauro

La premiere è un successo. Giani: «Pronto a mettere 3 milioni per il colonnato»

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LIVORNO. Una grande giornata, l’inaugurazione della Sala della Mescita alle Terme del Corallo. Una premiere con autorità civili, militari e religiose. A cui è mancato solo l’annuncio del nome del nuovo assessore alla cultura che Salvetti aveva detto di voler ufficializzare proprio in questa occasione. Ma a quanto pare il nodo sarà sciolto nelle prossime ore. Quel che è certo, per ora, è che sarà donna.

I soldi della Regione

Il governatore Giani ha ricordato i cinque milioni dal fondo sviluppo e coesione che la Regione ha stanziato nel progetto di abbattimento del cavalcaferrovia. «Un primo tassello di un percorso che porterà a rigenerare l’ingresso e l’accesso a Livorno – ha detto –. Che possano essere viste le Terme nel modo più appropriato è l’obiettivo che tutti ci prefiggiamo. Togliere il sovrappasso per un sottopasso significa andare a creare una viabilità nuova per una strategia di trasformazione urbanistica di Livorno. Che prevede una bella area verde alla stazione, il nuovo ospedale sul quale si sta ormai ultimando il progetto definitivo, arrivando al Cisternone che sarà connesso con il percorso dell’antico acquedotto fino a Collesalvetti. E a questo proposito, abbiamo messo 400mila euro a bilancio per garantire a Collesalvetti la riqualificazione del ponte e della prima galleria dell’acquedotto».

Ma l’impegno di Giani sulle Terme, non finisce qui. Ci sarebbero intanto altri tre milioni pronti per procedere sul colonnato e i primi interventi sull’edificio centrale. «Noi siamo pronti. Anzi, appena mi fanno vedere i progetti, ce ne metto anche di più». E sulla destinazione come Uffizi a Mare c’è da insistere e riprendere il discorso con il nuovo direttore. «C’è da parlare anche con il nuovo ministro – riprende Giani – affinché questo luogo si confermi strategico per gli Uffizi Diffusi. Il 20 dicembre in occasione dell’inaugurazione del corridoio Vasariano a Firenze, avrò occasione di un colloquio e potrò approfondire».

L’atmosfera

Tanta gente tutto attorno, il gruppo della Livornina in abbigliamento d’epoca contribuisce alla magia: ammirazione per quei pannelli che riprendono i toni architettonici ai margini del giardino lungo quelle mura scalcinate della parte che aspetta le cure. Pellicce d’erba nelle aiuole, la ghiaia sui vialetti. Anche il tempo è stato clemente, e la pioggia delle previsioni è rimasta sospesa. L’ensamble dell’istituto Mascagni suona in sottofondo prima che il sindaco prenda la parola. Salvetti ha rammentato l’impegno dell’associazione Terme del Corallo «dalla loro ricostruzione storica del luogo, si è messo in marcia il meccanismo che ha portato questo risultato», una lode a Reset «sono entrati dentro, si sono sporcati le mani cominciando a ripulire, accendendo un faro su questa struttura», rivendicando tutta la volontà dell’amministrazione di raccogliere la sfida, cercando ulteriori finanziamenti oltre quelli derivanti dal bando delle periferie e al milione aggiunto dallo stesso comune «cominciando coi lavori veri, arrivando a un primo passaggio che ci obbliga a proseguire. Adesso godiamoci la visione, ma pensiamo al colonnato e alla parte centrale, intercettando fondi per proseguire la marcia del completo recupero».

«Un luogo di cultura che ci serve a capire che la bellezza è un valore pubblico», ha detto il prefetto Dionisi. Entusiasta il soprintendente Valerio Tesi, collaborativo con Melania Lessi, che per conto del comune, ha diretto i lavori: «Un monumento importante andato colpevolmente in degrado, dai connotati particolari e che avevano valso il nome di Montecatini a mare. Classico, con i porticati, ma con decorazioni del primo novecento tipiche del Liberty che si notano anche negli infissi con elementi fitomorfici».

Lessi ha ricordato i vari passi e letto i nomi di tutte le persone che hanno collaborato e delle ditte che si sono adoperate: Frangerini, Lumar e PT color (affreschi e maioliche). Per ultima, ma non ultima, Silvia Menicagli, presidente dell’associazione delle Terme. E Reset? Pino Pera ha posato con il plastico del Corallo, mentre scoppiava la pace con Salvetti.
 

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