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Il Napoli fa gol nella lirica: la prima opera mondiale dedicata al calcio parla livornese

Il Napoli fa gol nella lirica: la prima opera mondiale dedicata al calcio parla livornese

“Scudetto in casa Paisiello” è firmata dal maestro Menicagli e da Lacagnina: il debutto domenica 8 dicembre nel Casertano

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LIVORNO Una cosa è certa. Senza il tocco geniale tutto livornese, la prima opera lirica al mondo dedicata al calcio non ci sarebbe mai stata. E invece eccola. Sull’ ultimo scudetto del Napoli. “Scudetto in casa Paisiello” debutterà in “prima internazionale” domenica 8 dicembre a Carditello (Caserta). «È tutto sold out da tempo», afferma con soddisfazione il maestro Mario Menicagli. Il direttore del Teatro Goldoni di Livorno ha unito due sue grandi passioni, l’opera e il calcio. E sarà in prima fila: ha composto l’opera insieme a Oliviero Lacagnina su libretto dello stesso Menicagli, Giuseppe Di Palma (partenopeo-labronico informatico e scrittore) e Lido Pacciardi altro livornese che abita nel vicino comune di Collesalvetti.

«È una soddisfazione enorme perché si tratta della prima opera lirica al mondo che si svolge in ambito calcistico. Ci sono stati dei musical, fatti anche in Uk, ma opere liriche mai». Il tema è settecentesco.

A partire dal titolo. Che cita insieme la commedia di Eduardo De Filippo “Natale in casa Cupiello” e Giovanni Paisiello, il grande compositore napoletano. «Paisiello è uno dei più grandi compositori napoletani del ’700 di opere liriche e poi lo spunto da Natale in casa Cupiello di De Filippo, quindi due pilastri dell’arte napoletana a cui si rende omaggio», spiega ancora il direttore d’orchestra Menicagli.

La storia è in due atti. È ambientata in una casa di Napoli a cavallo tra il 30 aprile e il 4 maggio 2023, giorni in cui la squadra di casa affrontò Salernitana e Udinese, raggiungendo la matematica certezza del terzo scudetto. Tra litigi e ostacoli familiari si arriverà all'agognata celebrazione tra la gioia di tutti i protagonisti.

Menicagli a Carditello non dirigerà l’orchestra, ma se la godrà in platea. La prima dell'opera sarà al Festival della Real Scuola Musicale Napoletana al Real Sito. Sul palco il soprano Costanza Cutaia nel ruolo di Caterina, i baritoni Danilo Paludi, nel ruolo di Gaetano e Giacomo Medici in quello del Munaciello, immancabile personaggio della tradizione napoletana.

Ad accompagnarli l'Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno diretta da Andrea Albertin con la regia di Nicola Fanucchi. La storia gira intorno a un marito appassionato di calcio, a una moglie costretta a subire questa passione e a un Munaciello, personaggio semimitologico della tradizione culturale napoletana, veramente dispettoso.

Di Palma parla di Opera Buffa, in stile settecentesco, scherzosa, in italiano, col napoletano popolare riservato esclusivamente alla parte dei cori. Tutto si svolge nell’arco di una settimana: quella che va dalla partita casalinga Napoli-Salernitana a quella in trasferta sul campo dell’Udinese. Cinque giorni di fuoco: tutti si aspettavano la vittoria azzurra nel primo match. Invece arrivò un pareggio e non fu possibile dare il via ai festeggiamenti organizzati dal Comune e dai tifosi. Toccò attendere la partita in Friuli, altro pari, per chiudere i conti. «Tutto è cominciato per scherzo», riavvolge il filo Menicagli. "Scudetto in casa Paisiello", di cui è già esistente una versione video trasmessa sul web, è risultata tra l'altro vincitrice del concorso "Per chi crea" nel 2023 indetto di Mib e Siae ed è prodotta da Ema Vinci e Sillabe editore.

Menicagli e Pacciardi sono anche gli autori del 'sequel' di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, "Dodici anni dopo". Opera che ha già varcato i confini nazionali e che è stata rappresentata in Giappone, in Romania e di cui è stato recentemente prodotto un film diretto da Valerio Groppa, che sarà premiato in questi giorni al Messina Film Festival.

L’autore, compositore e maestro Menicagli chiude con una riflessione scherzosa: «Se mi si chiede che cosa mi sarebbe piaciuto scrivere sul calcio nella mia vita, rispondo “La leva calcistica della classe ’68” di De Gregori e “2 1 X” di Baglioni e invece».l


 

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