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Livorno, il Comune dichiara guerra ai ladri nelle scuole: anti-furti per 110.000 euro

di Stefano Taglione
Un buco nella parete durante un raid del 2019 al Cecioni
Un buco nella parete durante un raid del 2019 al Cecioni

Tecnologie dell'Internet delle cose per cercare di fermare i raid: ecco gli istituti comprensivi dove verranno posizionati

19 novembre 2024
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LIVORNO. Il Comune investe 110.000 euro per proteggere le scuole dai furti. La giunta municipale, venerdì scorso, ha dato il via libera all’installazione dei sistemi anti-intrusione nella sede di via Targioni Tozzetti delle scuole Mazzini, nel plesso di via Villari delle Lambruschini e alla primaria D’Azeglio, nella sede di via dei Mulini a Vento. Tre congegni di ultima generazione, con gli allarmi collegati alle sale operative delle guardie giurate, per tentare di disincentivare i raid e allontanare i ladri, che purtroppo nei mesi e negli anni addietro hanno rubato non poco nei vari istituti d’istruzione, soprattutto computer. La maggior parte degli episodi, in realtà, ha riguardato medie e superiori, solo in minima parte primarie e nidi, comunque colpiti in varie occasioni.

La tecnologia “IoT”

La tecnologia utilizzata è quella del cosiddetto “Internet delle cose” (“IoT”, in inglese, ovvero “Internet of things”). Un neologismo che, tradotto, non significato altro che mettere in rete una serie di oggetti, come appunto possono essere i sistemi anti-furto, che grazie ai collegamenti telematici acquisiscono intelligenza comunicando, di fatto, le intrusioni. Si tratta, in sostanza, di allarmi monitorati dalle centrali operative dei vigilanti con un flusso di registrazione continuo, in modo tale da inchiodare i malviventi grazie alle riprese, costantemente immagazzinate in un server. Con un duplice obiettivo: da una parte evitare, per quanto possibile, i furti, dato che se i malviventi sanno che c’è un sistema di protezione efficace sono più titubanti nell’attuarlo. Dall’altra, se i ladri riescono comunque a entrare nelle scuole e anche a portare via qualcosa, denunciarli ex post grazie alle telecamere ad alta definizione e ai filmati che vengono registrati nei computer in dotazione. Video ben definiti, infatti, possono consentire agli inquirenti di identificare senza alcun dubbio i responsabili, denunciandoli in un secondo momento e tentando, magari, anche di recuperare la merce sottratta. Molto spesso, in passato, l’assenza dei sistemi anti-furto ha reso le indagini difficili, facilitando invece l’opera dei malviventi.

Come saranno

L’amministrazione, nella delibera di giunta, spiega che «l’intervento prevede la sostituzione dell’impiantistica esistente con un nuovo impianto a doppio livello di protezione: sensori e barriere perimetrali esterne, oltre a rilevatori volumetrici interni». Lo scopo consiste «nel cercare di respingere tentativi di effrazione tramite sirene vocali e giochi di luce che spingano i malintenzionati a desistere dal commettere l’intrusione». Quasi 50mila euro verranno reperiti da alcuni avanzi di bilancio su progetti che, attuati in passato, poi sono costati un po’ meno, mentre il resto – poco più di 60mila euro – troverà copertura grazie a un finanziamento ad hoc previsto per il prossimo anno. L’approvazione della delibera è stata unanime con gli assessori presenti: la vicesindaca Libera Camici, Andrea Raspanti, Viola Ferroni, Giovanna Cepparello, Federico Mirabelli, Silvia Viviani e Michele Magnani, mentre erano assenti il sindaco Luca Salvetti, impossibilitato a causa di un contemporaneo impegno istituzionale, e il delegato al commercio Rocco Garufo

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