Il Tirreno

Livorno

L’intervista

L’ex numero uno dell’Autorità Portuale Marcucci tra presente e futuro del porto di Livorno

di Iacopo Simoncini

	Container in porto (foto Silvi) e Nereo Marcucci
Container in porto (foto Silvi) e Nereo Marcucci

E sulle crociere analizza: «Un order book di una sessantina di nuove navi mi pare un buon viatico»

18 novembre 2024
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LIVORNO. Si avvicina la fine dell’anno e arriva tradizionalmente il momento di tracciare bilanci e di guardare all’immediato futuro. Iniziamo un piccolo viaggio accanto a personalità che hanno o hanno avuto un ruolo importante nella portualità regionale. È la volta di Nereo Marcucci, ex presidente dell’Autorità Portuale di Livorno e massimo esponente di Assologistica e Confetra

Come valuta i numeri del porto di Livorno in questo 2024?

«Commentando i dati del primo semestre 2024 il presidente Guerrieri ha sottolineato le “buone prestazioni del porto nel comparto chiave delle auto nuove, dei passeggeri e delle rinfuse” mentre “si sarebbe esaurita la spinta dell’export a causa della debolezza della domanda globale”. Un’analisi condivisibile della flessione del 3,2% della movimentazione complessiva dei traffici portuali e del 10,7% del traffico-bandiera di ogni porto: la movimentazione dei contenitori, la linfa vitale di una molteplicità di attività labour intensive. L’Istat, però, rileva che l'export del Centro Italia (che è parte della catchment area del Porto di Livorno) mostra segnali positivi nei primi sei mesi del 2024, con una crescita a due cifre che supera il +10% rispetto al 2023, mentre a livello nazionale l’export ha registrato un calo dell’1,1%. La nota congiunturale di Irpet diffusa il 16 ottobre 2024 registra che la Toscana, che aveva chiuso il quarto trimestre del 2023 con un -1,9%, ha registrato un +6,3% nel primo trimestre del 2024 e un +14% nel secondo trimestre. Sono dati grezzi che dovrebbero essere completati con la modalità trasportistica e i paesi di destinazione per comprendere se vi siano altre con-cause infrastrutturali, organizzative, commerciali oltre alla indubbia debolezza della domanda globale».

Crede che il settore crocieristico possa crescere anche nei prossimi anni a Livorno?

«Un order book di una sessantina di nuove navi da crociera mi pare un buon viatico per ipotizzare una ulteriore crescita del settore anche per Livorno».

Dove può ulteriormente crescere il porto di Livorno in generale?

«Declinerei il termine “crescere” in “recuperare” posizioni. Secondo il Centro studi di Fedespedi, noto per la sua affidabilità, per il traffico contenitori in generale la crisi di Suez non sembra aver marginalizzato il Mediterraneo, come paventato da molti osservatori. Anzi, il numero dei servizi, delle navi e della capacità in teu messa a disposizione delle compagnie è cresciuta nettamente negli ultimi anni: i servizi che erano 12 nel 2022 sono 17 nel 2024, le navi da 120 sempre nel 2022 sono salite a 206 nell’anno in corso. È comprensibile che per i porti spagnoli tutto questo abbia significato un incremento dei traffici nel terzo trimestre 2024 del 9,9%. Anche alcuni porti italiani hanno risultati invidiabili: La Spezia con + 8, 1% sul 2023 nei primi nove mesi del 2024, Napoli con un +9,2 nello stesso periodo. La stessa Trieste – penalizzata dal doppio periplo per raggiungerla - dopo un tonfo del – 20,3% anno su anno del primo trimestre 2024 ha quasi interamente compensato nel secondo e terzo trimestre. Sembra quindi che si debbano fare i conti con una pluralità di fattori storici, tra i quali certamente i limiti infrastrutturali ma appare necessaria una diversa aggressività verso il mercato e una intensa attività di promozione. Nei primi mesi del 2025 entrerà in vigore la nuova alleanza Gemini e i nuovi servizi standalone di Msc. Vedremo se il porto di Livorno ne avrà un vantaggio o se sarà un gioco a saldo zero».

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