Livorno, tragedia alla Scopaia: parrucchiera muore a 69 anni
Lucia D'Agostino ha perso la vita nella sua abitazione di via Lussemburgo. La figlia Barbara: «Una persona buona, amica anche delle mie amiche»
LIVORNO. È stata stroncata da un infarto mentre si preparava per andare in ospedale a fare la dialisi. Tragedia in via Lussemburgo, alla Scopaia, dove Lucia D’Agostino, ex parrucchiera di 69 anni, è morta davanti alla figlia. La tragedia è avvenuta poco prima dell’alba di martedì scorso, con i volontari della Svs di via San Giovanni, giunti con l’ambulanza con a bordo il medico del 118 dopo l’allarme della familiare alla centrale unica di emergenza del 112, non hanno potuto fare niente per salvarla. «Ho provato a farle il massaggio cardiaco mentre arrivavano i soccorsi – racconta la figlia Barbara Iurescia – ma purtroppo non c’è stato niente da fare».
La donna – nata nel 1954 a Locri, nella città metropolitana di Reggio Calabria – a Livorno si era trasferita da giovanissima. Prima, però, ha vissuto in Corsica, dato che il padre sull’isola francese gestiva un ristorante. «Insieme agli altri figli aveva seguito mio nonno e mia nonna», prosegue Barbara. Poi, il babbo di Lucia, ha iniziato a lavorare per una segheria a Sassetta, nella nostra provincia; infine il trasferimento all’ombra dei Quattro Mori. Una città che la sessantanovenne, che il 13 dicembre avrebbe festeggiato 70 anni, amava, tanto da metter su famiglia e rimanerci ad abitare fino a due giorni fa, quando purtroppo è scomparsa. «Di mia madre ho un ricordo bellissimo – prosegue la figlia – perché era una persona con tutti molto generosa, alla quale chiunque voleva bene. Una persona sincera e schietta. Mi fa molto piacere aver visto i nostri vicini di casa, quelli della nostra vecchia abitazione di viale Città del Vaticano, venire tutti insieme per stringersi con me nel dolore. Ho avuto la riprova di quanto fosse buona e stimata, una persona fantastica, che mi mancherà moltissimo. Un’altra cosa che ricordo di lei è l’amore per gli animali: sui social seguiva le storie dei cani e dei gatti, anche quelli malati, perché era buona».
Recentemente la famiglia si era trasferita dalla vecchia casa popolare di viale Città del Vaticano in una nuova, sempre di Casalp, via Lussemburgo, dove è avvenuta la tragedia, nello stesso quartiere nell’immediata periferia della città: «Abbiamo dovuto cambiarla – prosegue Barbara – perché qui mia mamma sarebbe stata assistita meglio, dato che l’appartamento è più grande. Avevo previsto di farla aiutare da una badante, purtroppo però è morta prima. Credevo che per lei fosse uno choc il cambio di abitazione, invece lo è stato più per me, lei la nuova casa purtroppo nemmeno se l’è goduta. Non ce n’è stato il tempo». Il funerale di Lucia si è celebrato ieri mattina, a cura delle onoranze funebri della Misericordia di via Verdi. «Mia madre – conclude la figlia – avrebbe voluto salutare tutti i suoi amici, invece non c’è riuscita. Li saluto io per lei, li stringo tutti in un immenso abbraccio. È stata una grande madre, amica di tutte le mie amiche, questo sta a significare l’ampiezza di vedute che aveva. Negli ultimi mesi non l’ho lasciata sola per un attimo, rinunciando anche al lavoro».