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«Suo figlio è nei guai, chiami il 112». Livorno, così tentano la truffa. La telefonata (con tanto di nomi) da cui diffidare
In due hanno agganciato la vittima sul telefono fisso: «Serve un pagamento»
LIVORNO. «Salve, sono l’avvocato Alessandro Pellicciari. Vostro figlio ha investito una persona ed è nei guai. Se non pagate sarà arrestato». L’ennesimo tentativo di truffa consumato in città ha il sapore di un copione già scritto se non che, questa volta, chi è dall’altra parte della cornetta tira fuori l’asso nella manica. «Il sedicente legale ha detto ai miei genitori – racconta il figlio delle vittime, che proferisce non comparire con il suo vero nome – che se avessero avuto qualche dubbio avrebbero potuto abbassare il telefono e chiamare il 112. Solo che col telefono fisso se non abbassa anche l’interlocutore, questo rimane in linea. Dunque se avessero composto il 112 col telefono fisso avrebbero trovato sempre il truffatore dall’altra parte».
La coppia presa di mira dai truffatori è formata da due anziani quasi novantenni che abitano in zona stadio. Un giorno squilla il telefono e dall’altra parte c’è un sedicente avvocato che chiede soldi. «Se non pagate vostro figlio finirà in galera». A quel punto il finto legale passa la cornetta al collega. «Ha detto di essere un maresciallo dei carabinieri e di chiamarsi Domenico Primo». E ha ribadito la situazione, incalzando. «Chiamate il 112 – ha detto il malvivente – vi confermeranno tutto».
«Ma i miei genitori non hanno abboccato – racconta il figlio –e mio padre è andato in caserma dai carabinieri, sventando così la truffa. Ho deciso di raccontare ciò che è accaduto per mettere in guardia le persone. Se qualcuno vi telefona al fisso chiedendo soldi o dicendo di abbassare e chiamare subito dopo il 112 con lo stesso telefono non dategli retta. Rivolgetevi alle forze dell’ordine, di persona o telefonando con un cellulare. Purtroppo queste truffe sono diffuse e chi prova a metterle a segno inventa sempre nuovi stratagemmi. Perciò state in guardia». Da sedicenti avvocati, finti tecnici del gas o falsi operai del Comune. Perché, come ha detto il figlio della coppia che ha subito un tentativo di truffa, gli stratagemmi utilizzati sono tanti, così come le false identità.