Livorno, rubati diecimila euro dalla cassaforte in un condominio di case popolari
Colpo in via Adolfo Tommasi: i ladri, entrando da una finestre mentre in casa non c'era nessuno, hanno aperto una cassaforte con un cacciavite
LIVORNO. Sono entrati forzando una delle finestre dell’appartamento e sono fuggiti con 10mila euro in contanti nascosti nella cassaforte. È un maxi-furto quello che si è consumato lunedì 28 ottobre in un’abitazione al piano terra di un complesso di case popolari di via Adolfo Tommasi, in Coteto, dove una coppia rientrata a casa ha trovato tutto a soqquadro. I soldi erano nascosti nel piccolo “forziere” a muro che si trovava in una delle camere da letto della casa.
Il condominio
Il palazzo dove i ladri hanno agito fa parte del patrimonio pubblico delle case popolari di Livorno, anche se adesso Casalp è ormai proprietaria solamente di tre alloggi su 12. La maggior parte delle case, infatti, è stata riscattata dagli ex affittuari ed è diventata privata, così come l’amministrazione condominiale. I ladri, probabilmente, sapevano dove la famiglia vittima del colpo nascondeva i soldi e hanno atteso che uscisse di casa per agire indisturbati. Un trauma, il rientro, con tutti gli oggetti in disordine.
Cacciavite sequestrato
Vicino alla cassaforte spalancata, i malviventi, avevano dimenticato un cacciavite. Lo hanno sequestrato gli agenti della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato, intervenuti dopo l’allarme al 112 degli inquilini, visto che l’attrezzo non era loro. Se è stato utilizzato per danneggiare il “forziere”, quindi, i colleghi della scientifica potranno cercare di ricavare elementi utili alle indagini, come le eventuali impronte digitali.
Le indagini
Dopo la denuncia dei proprietari, ora, l’inchiesta passerà nelle mani degli agenti della Squadra mobile, guidati dal vicequestore Giuseppe Lodeserto, che dovranno cercare di dare un volto e un nome ai ladri. Nell’abitazione, purtroppo, non c’erano né impianti di allarme, né telecamere, ma è probabile che nelle vicinanze possano esserci circuiti di videosorveglianza utili all’inchiesta.