Livorno, guerriglia urbana alle Sorgenti: 11 daspo e 5 indagati per rissa
Gli scontri fuori dal Magnozzi fra ultrà livornesi e della Massese provocarono il caos nel quartiere, dove venne aggredito pure un vigile urbano
LIVORNO. Undici daspo e cinque persone denunciate per rissa. È questo l’epilogo, solo provvisorio, della guerriglia urbana scoppiata nel febbraio scorso fuori dallo stadio Magnozzi, alle Sorgenti, fra i tifosi della Massese, al seguito dei bianconeri impegnati nella gara di Eccellenza contro la Pro Livorno Sorgenti, e un gruppo di ultrà amaranto accorsi in zona per vendicare i disordini che si erano verificati già l’anno precedente proprio nello stesso quartiere durante la medesima partita di campionato, in questo caso contro alcuni residenti. Agli scontri, fra l’altro, avrebbero partecipato anche alcuni supporter del Fussball-Club Rot-Weiß Erfurt, una squadra che milita nella quarta divisione tedesca, oltre ad alcuni esponenti della tifoseria lucchese, storicamente molto vicina agli apuani.
Le provocazioni
Il caos – che in quelle ore ha costretto i residenti fra le mura domestiche, provocando molti danni anche alle auto in sosta vicino allo stadio – è stato preceduto, come ricostruito all’epoca dei fatti anche dal sindaco Luca Salvetti, da numerose provocazioni da Massa, con volantini e striscioni in tutta la città che annunciavano la partenza di 500 persone in treno. La maggior dei tifosi parte, sicuramente, è salita sul convoglio regionale in modo pacifico. Ma altre, come poi purtroppo si è visto, no di certo. Ed è solo grazie all’opera di contenimento della polizia di Stato, con la digos e i reparti mobili, che il bilancio si è limitato a pochi feriti, nessuno dei quali comunque si è fatto refertare nei vari pronto soccorsi della regione per evitare di essere rapidamente identificato dagli inquirenti e perché, comunque, per fortuna non versava in gravi condizioni di salute.
Numerosi video
Provocazioni, quelle via web, che un gruppo di ultrà amaranto colse al volo. Finita la partita fra Pls e Massese, infatti, i livornesi partiti dallo stadio Armando Picchi dov’era quasi terminata Livorno-Real Forte Querceta hanno invaso le Sorgenti e, approfittando del reticolo di strade che di certo mal si presta a una sorveglianza impeccabile, sono spuntati dai condomini affrontando massesi, lucchesi e tedeschi. Prendendoli a sassate sotto gli occhi esterrefatti degli abitanti, che prigionieri nelle case hanno girato decine di video per documentare gli scontri. E in diversi, purtroppo, hanno poi ritrovato l’auto o il motorino danneggiati. In alcuni casi anche parti comuni dei palazzi, visto che per la strada i supporter si sono lanciati di tutto. Immagini che, insieme a quelle girate dalla polizia scientifica, sono state utilizzate per identificare le persone e firmare i daspo. I poliziotti, schierati in tenuta antisommossa, sono poi riusciti a far salire i tifosi ospiti sugli autobus, scordandoli fino alla stazione ferroviaria in modo che lasciassero Livorno il prima possibile.
Il vigile aggredito
Al termine degli scontri, fra l’altro, un ultrà amaranto coperto da un casco integrale ha tirato un calcio a un vigile urbano, facendolo cadere dalla sua moto. Una scena ripresa, con il cellulare, da un residente e diventata virale grazie anche alla pubblicazione avvenuta sul sito del Tirreno poche ore dopo. L’agente della municipale, 45 anni e impiegato nel nucleo motociclisti di palazzo civico, era stato colpito mentre era fermo al semaforo all’incrocio fra via delle Sorgenti e via Donnini e stava per predisporre la chiusura al traffico della strada teatro degli scontri. Non stava rincorrendo gli ultrà, a loro non stava minimamente badando, essendo da solo. Ma è stato aggredito da uno di loro, poi fuggito, rimediando innanzitutto cinque giorni di prognosi ospedaliera a causa di una ferita alla gamba, schiacciata dal pesante mezzo a due ruote colpito con un calcio dall’ultrà, poi fuggito a piedi.