Maltempo
La ex prima I dell’Enriques di Livorno a scuola con gli studenti di oggi, 50 anni dopo. «Coltivate i rapporti umani: i social non bastano»
I liceali del ’ 74 con gli alunni di oggi in un incontro tra generazioni
LIVORNO Il banco a rotelle stringe un po' la pancia, qualche doloretto alla schiena si fa sentire, ma l'occasione è ghiotta per incontrarsi. Le ragazze e i ragazzi del ’60, la prima I° del liceo Enriques di 50 anni fa, è tornata in classe - sui banchi - per un confronto "generazionale", il primo nella storia dell'istituto, con i ragazzi di oggi. Con gli studenti delle quinte del terzo millennio, dell'era social. Il tutto ripreso dalla tv, sotto lo sguardo vigile del preside Ersilio Castorina, che a questo incontro ci ha tenuto non poco. È cambiato il mondo, ma in fondo i problemi c'erano ieri come ci sono oggi. I ragazzi del ’60 guardano negli occhi i loro giovanissimi eredi. Ricky e Valter: «Allora erano gli anni del terrorismo, delle Br, del rapimento di Aldo Moro».
Ma oggi sono quelli delle guerre, in Ucraina e in Medio Oriente. «Ragazzi, oggi ci sono i social e tutto scorre più veloce, ma cercate di trovare il tempo anche per i rapporti umani, rispettatevi tra compagni e frequentatevi anche fuori dalla scuola, fate gruppo. Oggi gli smartphone avvicinano ma non basta, una volta c'era solo il telefono spesso in duplex e a pagamento, ma stavamo sempre insieme, e ancora oggi a distanza di 50 anni stiamo spesso insieme, siamo rimasti amici, due coppie si sono anche sposate. E la dimostrazione è che siamo qui, quasi tutti, arrivati da città diverse, per questa mattinata assieme a voi».
Marco segna, davanti alla scuola, il passaggio di testimone tra i ragazzi di ieri e di oggi. Abbraccia una ragazza della prima, che sta uscendo mentre lui sta entrando.
«È mia figlia, sono contento che frequenti il mio stesso istituto, come è contenta anche lei. La distanza tra noi e loro non è poi così grande». Roberto ricorda: «Lo studio è necessario, non rinunciate mai a studiare». E Vito: «E nello stesso tempo coltivate anche i vostri hobby, le vostre passioni, importanti per il vostro futuro. Lo studio e le passioni, insieme, possono essere coltivati, portare lontano, diventare le professioni della vita». «Gli studenti sono stati molto attenti - il commento del preside - sono contento di aver accettato l'invito di Maria Stella, oggi suora e 50 anni fa studentessa di questo istituto». E loro, i giovani? Ascoltano e ringraziano. Due compagni di banco: «Certo, il rapporto umano è importante, nella scuola come fuori. Per questo noi due stiamo sempre insieme, ci vogliamo bene». La giornata finisce con la visita alla scuola, un po' invecchiata ma sempre affascinante: nei corridoi, nell'aula di allora, in giardino, in palestra. Poi il pranzo e l'idea di rivedersi prima di Natale. Le ragazze e i ragazzi della prima I del 1974/75: Roberto Alberti, Paolo Artico, Maria Stella Calicchia, Roberta Camarlinghi, Luigi Carrai, Paola Casini, Lucia Ceccarini, Ombretta Giacomelli, Antonella Lazzerini, Roberto Luciani, Andrea Lupi, Valter Maccioni, Fabrizio Morelli, Enrico Pellegrini, Antonella Pietracaprina, Angela Piserini, Marco Quaretta, Federico Raspaolo, Stefano Santalena, Vito Sidoti.l
*uno degli ex studenti
protagonisti dell’incontro